di Gabriella Genisi
Bari, 2010. È la vigilia di una torrida estate e pochi eventi italiani, tranne i vicini Mondiali di calcio, sembrano scuotere il ritmo levantino della città. Il sole è già alto quando due abitanti della Barivecchia si presentano in questura, con l’aria di essere uscite per la prima volta da quelle antiche mura. Lolita Lobosco, finiti i rituali del mattino – le spremute d’arancia e la vista del mare – arriva sul posto di lavoro come sempre di buon umore. Se non fosse per quelle due presenze inquietanti, venute apposta per lei, Lolita sarebbe già a sbrigare la montagna di pratiche che si sono accumulate sulla scrivania. Sabino Lavermicocca, bel pescatore con il vizio delle fujtine amorose, è scomparso nel nulla. Indagando nel mondo sotterraneo e omertoso annidato nel cuore di pietra della medina barese, Lolita si imbatterà in una serie di inquietanti personaggi che la condurranno fino in Montenegro. Affiancata dall’insostituibile Tonino Esposito e dal sedicente sciupafemmine Antonio Forte, la commissaria Lobosco si troverà così invischiata in una pericolosa rete di criminali e sfruttatori.Il secondo caso della sexy-commissaria Lolita Lobosco. Una gustosa commedia poliziesca che reiventa il giallo meridionale in versione femminile”Qualcuno dice di me che sono acida, altri mi trovano passionale. Ma nelle faccende sentimentali non mi considero particolarmente fortunata. E devo confessarvi che il più delle volte la cosa non mi dispiace nemmeno. Perché i sentimenti e il coraggio non vanno sottobraccio, si sa”