Blog

  • Home

Un buon antagonista, rende più apprezzabile il protagonista, diciamocelo, se l’antagonista è una macchietta, il nostro protagonista… scade.  Con lui scade nella farsa tutta la nostra trama. (E anche noi).

Quindi l’antagonista è un personaggio della storia, importante quanto il protagonista, al quale va dedicato tempo, quanto al protagonista.

Le sue motivazioni, muovono la trama, che il lettore lo sappia fin dall’inizio o che lo scopra, con il protagonista, alla fine del libro, le motivazioni dell’antagonista muovono le sue azioni. E le sue azioni, fanno sì che al nostro protagonista accada qualcosa, cioè ciò che lo muove all’azione. Ciò che lo mette nella situazione di partenza. Quello che gli americani chiamano l’Inciting Incident.

Se per il protagonista è stata creata una scheda del personaggio (no, non necessariamente una scheda da GdR) come quella che vi ho proposto in un vecchio post, allora deve essere fatto anche per l’antagonista. Più reale sarà il nostro antagonista, più ci darà spunti per la trama; per renderlo reale bisogna crearlo con cura. Soprattutto quando si tratta di decidere perché fa ciò che fa. Ovviamente la spiegazione “perché è cattivo”, l”abbiamo lasciata alle scuole elementari.

Vuole qualcosa che ha il protagonista? Vuole qualcosa ma il protagonista, magari inconsapevolmente, è sulla sua strada e gli impedisce di averlo? Ha dei trascorsi con il protagonista e lo odia per qualcosa che il protagonista gli ha/avrebbe fatto?

A voi la scelta.

Di utile lettura, giusto per non essere banali nella creazione dell’anti- protagonista, può essere il link che vi propongo, la EvilOverLord List.

Naturalmente non sempre l’antagonista è un umano con delle motivazioni, potrebbe essere il tempo che scorre, il clima, un asteroide…

Avete creato l’antagonista per la vostra storia? Come avete fatto? L’antagonista era umano?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *