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Ella non rispose

di Matilde Serao

«Non vi conosco: non mi conoscete. Non vi ho vista, mai. E vi vedrò, io, forse, mai? Voi, forse, non mi vedrete mai. Eppure la mia anima, inattesamente, si è legata, salda, alla vostra, in un vincolo tanto più tenace e stretto, in quanto che oscuro, fantastico e misterioso: e io sento di amarvi, con tutte le mie forze, come se il vostro volto di donna — siete voi giovane? bella? Non lo so: non vi conosco — come se questo volto chiuso nell’ombra, mi fosse seducentemente noto da mesi e da anni, come se il fascino della vostr’anima, da mesi e da anni si esercitasse su me e mi tenesse e mi avvincesse. Chi è mai, la donna che riceverà la mia lettera? E la riceverà, essa, giammai? I veli impenetrabili vi covrono, vi stringono, o Creatura del mio amore: e innanzi a quest’ostacolo singolare, che io non so superare, che non supererò, forse, mai, io fremo, per voi, di ammirazione, di emozione, di adorazione, per la sola cosa di voi che mi sia nota, irresistibilmente nota, invincibilmente nota: la vostra voce.

Così, la vita!

di Flavia Steno
Le riscoperte n°85
Pubblicazione 26 febbraio

In piazza Corvetto, mentre s’avviava all’ufficio su oltre il viale dell’Acquasola, gli occhi di Federico Angeleri si soffermarono distrattamente dapprima, più attenti poi e subito pietosamente interessati sopra una figurina femminile tutta nera che precedendolo di pochi passi si trascinava nella stessa direzione del giovane. Appunto il muovere lentissimo e strano della donna che pareva non trovasse più la forza di sollevare il piede né quella di raccogliere nella piccola destra abbandonata lungo la persona la povera sottana a sbrendoli troppo lunga per lei e inzaccherata di tutto il fango raccolto per le strade ancora molli della pioggia della notte, aveva attirato gli sguardi del giovane.

— Che miseria! – egli pensò.

E subito dopo una riflessione seguì nel suo cervello all’osservazione:

— Ma perché non solleva quello straccio che spazza la strada?

Comprese subito perché .

Una larga pozza d’acqua non ancora asciugata dal bel sole di maggio levatosi radioso in un cielo di cobalto sgombro di nubi, aveva costretto la donna a raccogliersi la gonnella intorno alle ginocchia per superare l’ostacolo lieve e nell’atto i suoi piedi s’erano scoperti calzati da certe miserabili ciabatte sformate, scalcagnate, bucate che di scarpe non meritavano più il nome e che erano l’espressione eloquente e insuperabile del limite estremo della miseria.

La maestra di pianoforte

di Carolina Invernizio

La contessa Teana premé colla punta dell’indice sottile, dall’unghia rosea, madreperlacea, il bottoncino dorato del campanello elettrico.

Si presentò subito una giovine cameriera.

-Non è ancora venuta la signorina Loretta?

-No, signora contessa.

– E Sofia?

-È sempre in giardino.

-Va’ a dirle che basta, che io l’attendo.

Mentre la cameriera usciva, la contessa si allungò maggiormente nella sua poltrona, si diede a pensare.

Non faceva male troncando il divertimento innocente della sua bambina?

La salute e lo spirito di Sofia non si sarebbero sviluppati assai più all’aria libera, profumata, in mezzo agli splendori della natura, che nell’ambiente ristretto di un salotto, presso al tavolino od al pianoforte?

Che aveva ella guadagnato con la sua troppa sete di sapere, studiare, riflettere?

Il romanzo del liceo

di Camilla Bisi

Indugio ancora pigramente, un poco, mentre il segnale delle lezioni squilla con un tono irritato e impaziente.

Fuori c’è un sole così bello, un sole pallido di novembre che dà agli alberi spogli ed al lago un aspetto di letizia quasi primaverile. Tutta la notte il vento ha soffiato impetuoso, a raffiche violente, e s’è portato via fin le ultime foglie ingiallite dell’autunno, fin le buccie di castagne e di arance sul piazzale del Liceo.

Tutto è chiaro, netto, gelido e puro, anche le montagne che svolgono terse e brulle la loro divina teoria sul cielo immenso.

C’è tanto sole! E bisogna salire in Liceo, rinchiudersi in classe, assistere alle lezioni, e poi un poco stanchi, coi libri che pesano, con gli occhi cerchiati, col pensiero dell’indomani, tornare a casa (non alla «mia» casa) per il lungo viale d’ippocastani, fino ai lumi di Castagnola, fino al cancello di «La Fiorita».

E Madame correrà a passettini brevi, un poco affannata, un po’ spettinata come sempre.

— Ah! c’est vous! – E poi il pranzo…

Mi sento molto infelice.

— Che cosa sta contemplando, «Milla cara»? —

Mi scuoto, mi volto e m’accorgo che so ridere ancora.

È Zambellini che mi è giunto alle spalle, in bicicletta, e che non vuol perdere la buona abitudine di canzonarmi un poco con quel «Milla cara» (siamo come cane e gatto) e di guardarmi dal disotto in su in maniera irritante, coi suoi occhi chiari che scrutano fino in fondo all’anima.

Autore: Camilla Bisi
Titolo: Il romanzo del liceo
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222441238
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°63
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 25 settembre 2023

Maestra

di Clarice Tartufari

Maddalena, che aveva per solito l’ aria abbattuta di chi lavora troppo e di chi è costretto a lottare continuamente colle esigenze della vita, in quel giorno mostravasi animata e s’indovinava a prima giunta che la buona donna era felice. Difatto Ginevra, la sua unica e adorata figliuola, era stata ammessa come alunna nella scuola normale, donde sarebbe uscita maestra dopo tre anni. Maddalena non pensava punto alla lunghezza di quei tre anni, agl’incidenti che potevano sopraggiungere ad impedire o ritardare il compimento de’ suoi voti; non si preoccupava dei sacrifizi che lei ed il marito avrebbero dovuto imporsi per sopperire alle spese di libri, di tasse e di vestiti. Le pareva già di formare l’invidia e l’ammirazi one di tutte le mamme de l vicinato, le pareva che Ginevra esercitasse già la sua professione, guadagnando il necessario a mantener sé e la famiglia, senza essere costretta ad economizzare fino il centesimo

Autore: Clarice Tartufari
Titolo: Maestra
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222441238
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°62
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 18 settembre 2023

La scuola di Linda

di Regina di Luanto (Anna Guendalina Lipparini)

Al secondo piano, nella sala di studio, vasta e ben aerata, Linda prendeva la sua lezione di geografia. Una grande libreria di noce scolpito copriva quasi tutta la parete di fondo, mentre in quella di faccia due grandi finestre spalancate sul giardino lasciavano scorgere le cime degli alberi ingiallite dall’autunno e già in parte svestite di foglie. A sinistra delle finestre stavano un pianoforte ed un tavolinetto da lavoro. Una tavola di forma rettangolare, ingombra di quaderni, libri e penne, occupava tutto il centro della stanza e le seggiole, colla spalliera alta di noce scolpito e le poltrone ricoperte di pelle stampata, rossa, a fregi d’oro, formavano con gli altri mobili un insieme ricco e severo. Dal lato più stretto della tavola, la piccola Linda di Vallorsara sedeva su una seggiola dove erano stati disposti alcuni guanciali perchè potesse arrivare comodamente al livello della tavola sulla quale appoggiava le due braccia, intanto che con i grandi occhi bruni seguiva su di un mappamondo le indicazioni che le dava la sua istitutrice. Ma nel visino delicato della bambina cominciava a comparire la noia cagionatale da quelle lunghe spiegazioni e le labbrucce, strette insieme, a stento frenavano gli sbadigli. Per distrarsi prese una ciocca dei lunghi capelli biondi che le scendevano sulle spalle, e sbadatamente arrotondandola sulle dita, se ne fece un balocco.

Autore: Regina di Luanto (Anna Guendalina Lipparini)
Titolo: La scuola di Linda
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222441207
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°61
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 11 settembre 2023

Castigo

Un alto e tetro silenzio era nella stanza di Cesare Dias. Egli stava seduto nel seggiolone di cuoio bruno, teneva appoggiati i gomiti sulla grande scrivania di legno scolpito e le due mani gli nascondevano gli occhi e la fronte: si vedean solo i capelli un po’ scomposti e le labbra pallidissime sotto i mustacchi disfatti. Fuori, la triste giornata invernale declinava e tetre si facevano le ombre nell’austera stanza, tetre intorno a quella immobile figura di uomo di cui, nell’alto silenzio, parea non si udisse neanche il respiro. — Eccellenza… — mormorò una voce trepida. Cesare non si mosse: sembrava non avesse inteso. — Eccellenza, perdonate… — ripetette l’esitante e tremula voce. Allora egli, quasi a forza, liberò i suoi occhi e la sua fronte dal velo delle mani e fissò lo sguardo stanco e smarrito sulla cameriera, che lo aveva due volte interrogato. Non avea pianto, Cesare: ma tutto il volto aveva una espressione di stanchezza e di smarrimento. — Come debbo vestirla? — chiese la donna.

Titolo: Castigo
Autore: Matilde Serao

Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN ebook: 9791222430096
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°59
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 7 agosto 2023

Galateo insegnato alle fanciulle

di Teresa De Gubernatis

A voi giovinette italiane, ch’io amo come figlie; a voi desiderose d’istruirvi, di rendervi migliori, per onorare il nostro sesso, la patria nostra, finalmente risorta a vita libera ed indipendente, a voi dotate d’ingegno e di squisito sentire, queste mie poche pagine offro, nella speranza d’aiutarvi a raggiungere la nobile meta del vostro morale perfezionamento.

Sarò breve, sarò chiara; mi studierò di rappresentarvi dilettevole il mio dire con aneddoti ed esempi tratti possibilmente dalla storia i quali, commentati dalle vostre buone madri e maestre vi invoglieranno, spero, a più serie letture.

E voi, carine mie, siatemi cortesi d’ascolto. È una madre che famigliarmente ed affettuosamente parla a sua figlia, additandole il miglior sentiero, che seguir deve, per rendersi stimata e cara in società, e felice.

Non mi fate subito i visacci, leggendo sul frontespizio del libro. Il galateo insegnato alle fanciulle con esempi storici e morali. Non isfogliatelo svogliatamente, con mala prevenzione credendolo difficile o noioso.

No, fanciulle mie, io mi lusingo anzi di farvi passare qualche ora con diletto, conducendovi a riflettere sul miglior modo di comportarvi in casa, in iscuola, in istrada, in chiesa, al teatro, al ballo, in conversazione ed in tutti i più notevoli casi della vita.

Autore: Teresa De Gubernatis
Titolo: Il Galateo insegnato alle fanciulle
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222441221
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°60
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 4 settembre 2023

Leggende delle Alpi

di Maria Savi Lopez

I secoli passano lasciando alle nuove generazioni una eredità di gloria o di dolore, di speranza o di sconforto, e spesso innanzi a diversi ideali, ad altre aspirazioni ed alla lenta ma inevitabile evoluzione del pensiero, della vita, della storia, perdesi il ricordo del tempo lontano; grandi figure scompaiono fra la nebbia, e l’oblio rende ignota l’origine delle nazioni, mentre la mente può smarrirsi se va studiando il lontanissimo passato. Ma non di rado avviene che le leggende, rimaste come prezioso ricordo nella coscienza popolare, conservano fra mille veli, nella semplice loro poesia o nell’epica grandezza il segreto del passato. In questo caso esse stanno come vittoriose vicino alla polve che ricopre ogni altra cosa; sono fiori che olezzano fra le spine, sono faci dalla luce pallida o sfavillante che appariscono fra l’ombra; sono la gloria o il pianto, le sventure o le credenze, l’odio o l’amore dei padri nostri. Esse possono ricordarci le grandi figure di uomini che li beneficarono e il pauroso aspetto dei loro oppressori; il tremendo sembiante delle divinità che andavano placate con orrendi sacrifizii, o la vanità che pareva persona, degli spiriti gentili ch’essi vedevano fra le rose e fra le nubi.

Il castigamatti

di Sfinge alias Eugenia Codronchi Argeli

Dolce è l’autunno a Salsomaggiore, nella gran conca verdolina un po’ arsiccia abbracciata dal gesto amoroso delle sue colline un po’ brulle. I culmini circostanti sono ornati di storiche meravigliose castella, il paese si abbellisce ogni giorno di al berghi sfarzosi, di moderne eleganze, e le viscere della terra sono corse dalle misteriose portentose sorgenti che sono balsamo a tanti mali dell’umanità. La gente d’ogni parte del mondo ivi trae in folla in cerca di salute. Ma specialmente le donne, le donne cui la giovinezza sfugge…. Per que sto Salsomaggiore è un paese autunnale, dolce ma un po’ malinconico. S’incontrano lungo i suoi viali pieni di negozi eleganti, nelle vie del suo borgo, dal suo celebre pasticcere Colombo, su per i sentieri della collina dai bei villini fioriti di rose, specialmente signore eleganti la cui bellezza è vicina a sfiorire…. Moriva ottobre, nel grande poetico parco del vecchio albergo Detraz, il più quieto, il più tradizionalmente perbene del luogo. Gocciavano dai faggi, dai castagni, dai platani foglie gialle, foglie rosse, foglie color ruggine, come una larga pioggia lenta, leggera , vivacemente colorita e pur mesta…. Non c’era più molta gente all’albergo e si erano formate, come sempre accade, dei pochi rimasti, diverse comitive.