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Il mio delitto

di Virginia Tedeschi Treves “Cordelia”

“Mio ottimo amico,

Quel giorno che la mia mamma mi mostrò a voi per la prima volta, addormentata tranquillamente in una culla adorna di trine, non avreste certo pensato che la figlia della vostra amica d’infanzia e del prode generale di San Martino, incolpata d’un orribile delitto, si sarebbe quest’oggi rivolta a voi, per implorare il vostro patrocinio.

Capisco che nel tempo febbrile in cui viviamo, non possiamo dominare nè dirigere gli avvenimenti, ma sono essi che s’impongono a noi con una fatalità inesorabile. In queste eterne ore di prigionia, desiderosa di dimenticare l’orribile presente e tremando per l’avvenire, ho rifatta passo passo la mia vita passata e scrissi le memorie che vi unisco, affinchè possiate conoscere tutto intero il mio cuore e la mia vita di questi ultimi anni.

Ed ora vi supplico, per l’affetto che avete sempre avuto per la mia famiglia, per la santa memoria della mia povera mamma, di rinunciare per qualche giorno alla vita tranquilla, alla solitudine dei campi per venire a difendermi colla vostra eloquenza.

Autore: Virginia Tedeschi Treves
Titolo: Il mio delitto
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°15
Prezzo: 0,99
Formato: epub e mobi
Pubblicato il 21 febbraio 2022

La perla

di Jolanda (Maria Majocchi Plattis)

Autunno, e pioveva con tranquilla monotonia sugli orti e sui giardini di Ferrara. Dopo l’ostinata siccità di due mesi afosi nella vallata del Po, parevano imbeversi con delizia dell’umida frescura e le verdi aiuole alberate intorno al Castello Estense, e i recinti vasti, ombrosi e misteriosi, dietro i cancelli degli aristocratici palazzi di via dei Piopponi e gli inaccessi verzieri dei conventi ermi e silenziosi oltre le alte mura, e i magri alberetti di piazza Ariostea e le antiche piante del Montagnone. Rimbalzava l’acqua sui tetti d’embrici, gorgogliava giù per i tubi delle grondaie e scrosciava sui ciottoli delle vie larghe e diritte, spopolate, attediate tra il velo liquido: ma sul verde la pioggia scendeva leggera, carezzevole, lucente, con un fruscio di seta smossa, soltanto.

Titolo: La perla
Autrice: Jolanda (Maria Majocchi Plattis)
ISBN: 9791222042336
Costo ebook: 0,99
Formato: epub, mobi
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n° 37
Pubblicato il 28 gennaio 2022

Una passione

di Anna Radius Zuccari in arte Neera

L’uscio a vetri del Ristorante Savini si aperse lasciando passare due signori che si fermarono un istante sulla soglia, quasi l’uno aspettasse dall’altro la prima mossa; ma poi contemporaneamente voltarono a destra verso l’ottagono della Galleria rialzando il bavero della pelliccia.
– Mi par che questo sia un posto terribile per le bronchiti.
– Avete ragione. Sarei dolente che un malanno di tal genere dovesse lasciarvi un brutto ricordo del clima milanese. Affrettiamo il passo.
– Non venite a teatro?
– No, grazie. Sono aspettato.
Molta gente invadeva la Galleria. Era l’ora degli appuntamenti fra amici
che vogliono passare la serata insieme; l’ora in cui i vecchi mariti lasciano le dolcezze del focolare domestico per andar fuori a fare una fumata in libertà; mentre i giovani sposi escono insieme e fermandosi alle mostre tentatrici dei negozi si offrono l’un l’altro, coll’immaginazione, i più splendidi regali. Qualche famiglia attraversava rapidamente la Galleria per recarsi al teatro Manzoni, urtando i passeggeri, nella tema di perdere le prime scene della commedia. Qualche figura femminile, solitaria, eccentrica, si aggirava lentamente.

Autore: Anna Radius Zuccari “Neera”
Titolo: Una passione
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222041292
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°33
Costo: 0,99
Formato ebook: epub, mobi
Pubblicato il 30 dicembre 2022

Vecchie catene

di Anna Radius Zuccari “Neera”

— Mille fulmini! Battista, tu non hai messo la polvere dove dovevi metterla.
Queste parole di senso oscuro le pronunciava l’elegante marchese Gili, balzando fuori dal suo carrozzino.
Battista parve comprendere l’enormità della sua colpa, perché balbettò umilmente qualche scusa.
— Bisogna rimediarvi, — soggiunse il marchese, appoggiando sul selciato della via un piedino snello con calze di seta color carnicino e scarpette lucide.
— Rimediarvi! — ripeté Battista inarcando la spina dorsale fino a convertirla in un enorme punto d’interrogazione, in mezzo al quale calava come un fendente lo sguardo corrucciato del signore.
— Presto, corri a casa; il vasetto è quello di cristallo, a destra, colle viole sul coperchio — va ad aspettarmi nel corridoio interno dell’appartamento della baronessa. Sei pratico, non è vero?
— Oh! sì, signore.
Di interrogativo, il punto si fece esclamativo.
Battista si rizzò, coi piedi avvicinati, una mano lungo la coscia, nell’altra il cappello. A un
cenno del marchese risalì sul carrozzino a fianco del cocchiere, che sferzò i cavalli e partì di galoppo.

Autore: Anna Radius Zuccari “Neera”
Titolo: Vecchie catene
Casa Editrice: Decima Musa Edizioni
ISBN: 9791222042282
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°39
Pubblicato il 14 febbraio 2023

Un nido

di Anna Radius Zuccari “Neera”

Io l’ho veramente conosciuta la signora Rosa Spiccorlai, nella sua duplice qualità di bella donna e di moglie dei signor Carlo Spiccorlai, bottegaio in ritiro.
Come bella donna, bisogna dirlo, era agli sgoccioli; ma se la cronaca non mente, ella l’aveva fatta al tempo prima che il tempo la facesse a lei; il che significa, ragazze, che se la Rosa Spiccorlai non aveva letto il Nuovo Testamento (giacché leggere non era il suo forte), conosceva pur tuttavia la storia di quella malvagia femmina alla quale i farisei gridavano: Lapidiamola, lapidiamola! e che Gesù, misericordiosamente benigno salvò con queste parole: Va, e non peccar più!
Ma la Rosa invece tornò a peccare, ecco la differenza.
Era una donnona grande e corpacciuta, con un portamento triviale e una andatura sguaiata. La sua fisonomia, molto regolare e conservata fresca in mezzo ai lardelli, presentava nell’espressione un complesso di malignità, di ignoranza, di istinti volgari, cui poco curavano i suoi ammiratori, paghi di vederle il naso piantato diritto sulla faccia e certi occhi da civetta rilucenti e tondi che parevano sentinelle pronte sempre a presentare le armi.

Titolo: Un nido
Autrice: Neera (Anna Radius Zuccari)
Collana: Tallia
Sottocollana: Le riscoperte n° 36
ISBN: 9791222041360
Costo: 0,99
Formato ebook: epub, mobi

Da un Natale all’altro

di Anna Vertua Gentile

Nella vasta cucina il ceppo di pino crepitava la sua agonia in uno sfoggio ardente di brage ammucchiate, che spandevano nell’oscurità, calore odoroso e luce fantastica.

Dolfo, finito di rigovernare, scopare, rimettere tutto nell’ordine abituale, aveva, per economia, spenta la lampada pendente dal soffitto; e, seduto su uno dei panconi ai lati del focolare, si crogiolava fumando la pipa.

La bragia gli batteva in volto un colore rosso, che dava al suo volto dai baffoni brizzolati e i capelli irti e canuti, un aspetto strano.

Di fuori, nella fredda notte di dicembre, il vento ululava spazzando le nuvole dal cielo e scuotendo la neve dalle piante.

Ogni tanto, una folata rabbiosa si cacciava per il fumaiuolo del camino e guizzava giù con un urlo ad avvivare le brace, scomporle, morire in cenere le più arse.

Dolfo con una gamba accavallata su l’altra e le braccia conserte, continuava a fumare con un puff puff regolare e lo sguardo vagante nell’aria rossastra, che i ricordi animavano di figure e scene, di persone e di luoghi.

Di solito, a quell’ora, Dolfo dormiva sodo, su nella sua cameretta, attigua a quella del padrone. Ma quella era la notte di Natale; e il vecchio soldato, che credeva in Dio, eseguiva fedelmente per abitudine ed anche per convinzione, le pratiche religiose; vegliava per assistere alla Messa di mezza notte, che il Curato doveva celebrare nella chiesuola del paese. Vegliava senza impazienze, nel silenzio e nella solitudine, rifacendo la via del suo passato di cinquantasei anni. Il passato d’un galantuomo; semplice, un po’ monotono, con qualche sprazzo di luce viva, fatta di entusiasmo giovanile, di fedeltà, di schietto sentimento del dovere, di amore per il paese.

Titolo: Da un Natale all’altro
Autrice: Anna Vertua Gentile
ISBN: 9791222032290
Costo ebook: 0,99
Formato: epub, mobi
Collana: Tallia
Sottocollana: Le Riscoperte n°30
Pubblicato il 8 dicembre 2022

Tempesta e Bonaccia

di Maria Antonietta Torelli Vollier (Marchesa Colombi)

Ed ora, signori lettori, che ci siamo reciprocamente presentati scambiandoci le carte da visita, come si usa tra le persone ammodo quando non hanno la fortuna di potersi vedere, tiro via colla mia storia. Non vanto illustri avi, né sono figlio di paltonieri. Appartengo all’umile classe dei borghesi. Non sono né ricco né povero. Ho trent’anni.
Quattro anni sono mi accesi d’una grande passione; feci le debite pazzie, e poiché le donne sogliono misurare e compensare l’amore a seconda delle pazzie che fa fare, fui, come di ragione, riamato. E per quella volta la donna mia non prese abbaglio, dacché io l’amassi davvero con un trasporto che non avevo mai conosciuto prima. Napoleone III o non so chi altri, pronunciò una parola meritamente celebre: «Quanto dura l’eternità in Francia?» Se il plagio non deprezzasse la mia trovata, sono certo che diverrei altrettanto famoso dicendo: «Quanto dura l’eternità in amore?»
Rinuncio alla celebrità ma non al motto: «Quanto dura l’eternità in amore?»
Ahimè! In tutta buona fede avrei accettato allora di passare la vita senza un’altra gioia, né un altro affetto, né un altro interesse, né un’altra ambizione, fuorché l’amore di quella donna. Non mi credevo suscettibile di altro sentimento. Al confronto di quell’attrazione potente, irresistibile, gli altri sentimenti mi sembravano meschine convenzioni sociali.
Alcuni amici s’avventurarono a dirmi:
– Massimo, non pensi che è sleale corteggiare la moglie d’un altro, e, peggio, d’un amico? La tua coscienza non ripugna dallo stringere sorridendo la mano d’un uomo che tradisci?
È la frase consacrata.

Il testo è disponibile sul nostro store

Cara Speranza

Una raccolta di racconti scritti alla fine dell’Ottocento, dipingono con acume e ironia la vita e le aspettative delle genti della Pianura Padana.

Dal primo racconto che dà il nome al libro:

Si chiamava Amalia. Però, malgrado quel nome gentile, era una fra le più rozze campagnuole delle risaie, quando si presentò in casa nostra ad offrirsi come serva.

S’era messe le scarpe per la solennità della circostanza, ma, appena vide il pavimento lucido del nostro gabinetto, rimase sbigottita e si curvò come per levarsele. Ci volle di molto a persuaderla d’entrare calzata com’era.

Tuttavia non era timida nè selvatica, come sono, per lo più, le contadine; le pareva soltanto una mancanza di rispetto il mettere sul nostro pavimento le scarpe che aveva strascinate, per una lunga camminata, nella polvere della strada maestra da Momo a Novara. Ignorava ogni elemento di civiltà, e, nella sua cortesia istintiva da persona buona, inventava una civiltà a suo modo, che riesciva grottesca, sebbene, a conti fatti valesse forse quanto la nostra. Infatti nella China si tolgono le scarpe prima di entrare nelle case. È questione di usanze.

In tutta la persona dell’Amalia si vedevano le traccie della vita e dei lavori delle risaie. Aveva ventisette anni ma ne dimostrava quaranta. Il volto era pieno di rughe, i capelli, folti sulla fronte, erano tanto radi sul cranio, che frammezzo alle ciocche, tirate nella legatura, si vedeva la pelle bianca sollevarsi.

L’ebook è in vendita su Amazon.