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Le lenti progressive

di Francesco Recami le lenti progressive

Tratto da Articolo 1. Racconti sul lavoro (Sellerio 2009), il racconto di Francesco Recami Le lenti progressive in versione e-book.

I dipendenti di Poste e telegrafi si sono trasformati in venditori di prodotti finanziari, di emissioni speciali di francobolli, di libri e quaderni. Ma a dispetto della modernità il mondo ricade sempre nelle vecchie abitudini.
È una mattina speciale all’ufficio postale, oggi è il Folder day, il giorno dedicato ai prodotti filatelici; c’è quello su Padre Pio e quello sulla Maserati e quello che pare un merletto. Anche l’impiegata Michela deve impegnarsi a piazzarli, su questo quelli del marketing sono stati categorici, ma tra code agli sportelli, moduli compilati male, blocchi informatici non è facile convincere qualcuno. E poi oggi Michela ha altro a cui pensare: ai suoi nuovi occhiali, montatura di prestigio e lenti progressive. Sono mesi che ci pensa e cerca di far quadrare i conti e finalmente ha realizzato il suo sogno. Dalla sua postazione osserva la solita sarabanda e inaspettatamente trova qualcuno che quei francobolli vuole proprio acquistarli.
L’ironia spietata di Francesco Recami trova la beffa e lo smacco che attendono ogni esistenza nel desiderio di una attualissima impiegata delle Poste che vuole adeguarsi alla nuova «carta dei servizi offerti» al cliente-utente.

Titolo: Le lenti progressive
Autore: Francesco Recami
Editore: Sellerio
N° pagine: 31
Genere: narrativa
Costo ebook: 1,99

 

Vero amore

di Alicia Giménez-Bartlett

Una pistola da collezione ha ucciso la moglie del commissario Carreras e ogni indizio accusa il marito: Petra e Fermín vero amoredovranno scommettere sul vero amore. Quello capace di uccidere. Dall’antologia Ferragosto in giallo, pubblicato nella collana «La memoria» nel 2013, il racconto Vero amore in versione ebook.

Fa un caldo torrido ad agosto. Eppure l’ispettrice di polizia Petra Delicado e il suo scudiero Fermín Garzón hanno preferito rimanere in città, ancora in servizio. «Entrambi ce ne restiamo a Barcellona quando tutti se ne vanno. Questo ci garantisce forse qualche sollievo nel nostro lavoro?». Una bella domanda.
Una pistola da collezione ha ucciso la moglie del commissario Carreras e ogni indizio accusa il marito, un ottimo poliziotto, un brillante detective, un uomo con le carte in regola. È un brutto caso, peggiorato dalle condizioni climatiche. E Petra ne è da subito consapevole. «In qualsiasi altra circostanza, sarebbe stato facile come bere un bicchier d’acqua. Trattandosi di un collega, era come ingollare due dita di veleno».
Non rimane molto da fare. Schiarirsi le idee, interrogare chiunque sia stato vicino alla coppia, cercare un po’di refrigerio e di ispirazione, con una birra, un gin tonic, un piattino ditapas, in un bar davanti al porto o meglio alla Barceloneta. O forse, contro ogni ragionevolezza, e ignorando qualunque cliché del manuale del bravo investigatore, Petra e Fermín dovranno scommettere sul vero amore. Quello capace di uccidere.
Titolo: Vero amore
Titolo originale: Verdadero amor
Autore: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione dallo spagnolo: Maria Nicola
Casa editrice: Sellerio
Collana: I corti
pagine: 40
costo ebook: 2,99

Il viaggio segreto di Niels Bohr a Palermo

di Santo Piazzeseil viaggio segreto di Niels Bohr a Palermo
Lo straniero e il Mediterraneo, e al centro la Sicilia. Santo Piazzese ricorda un verosimile viaggio segreto nella «luccicante oscurità», forse per espiare forse per seduzione, del fisico danese Niels Bohr a Palermo. Dall’antologia Il sogno e l’approdo. Racconti di stranieri in Sicilia, pubblicata nella collana «Il contesto» nel 2009, il racconto Il viaggio segreto di Niels Bohr a Palermo in versione ebook.

Cosa ci fa per le strade di Palermo un fisico di fama mondiale, precoce vincitore, a soli trentasette anni, del premio Nobel? Nell’immaginazione scanzonata e poetica di Santo Piazzese il suo è un soggiorno verosimile, una fuga da qualcosa, forse da se stesso, e Palermo è la meta più adeguata per scomparire e lasciarsi andare, al pensiero e alla memoria. La più adatta per un esilio da tutto.
«“Sai perché nei film western sono sempre i buoni a vincere nei duelli alla pistola contro i cattivi?” mi chiese una volta Niels Bohr». Il narratore, un apprendista avvocato che ha lasciato la Fisica per gli studi giuridici, torna nel passato a quella strana apparizione, un maturo signore scandinavo che aveva polemizzato con Albert Einstein, sostenendo che Dio non solo gioca a dadi ma che persino bara. Uno scienziato di genio, un grande appassionato di western, che ora è lì, seduto a mangiare un pezzo duro della gelateria Ilardo, oppure a bere una birra ghiacciata. E la sua sola presenza crea un enigma che va oltre la materia e la fabbrica della realtà, oltre i quanti o gli elettroni, e scruta nelle ragioni del dolore e del rimpianto, nel mistero delle emozioni, nella ragione ineffabile delle cose umane.
Titolo: Il viaggio segreto di Niels Bohr a Palermo
Autore: Santo Piazzese
Casa editrice: Sellerio
Collana: Corti
pagine: 26
costo ebook: 1,99

La donna che sembrava Greta Garbo

di Maj Sjöwall, Tomas Ross

Christine, una bella e giovane donna implicata nel ricatto a un alto esponente governativo di un paese straniero, la donna che sembrava Greta Garboè scomparsa nel nulla. L’ultima volta era stata vista abbigliata in modo da sembrare Greta Garbo. Sulle sue tracce, disperse nell’arcipelago di Stoccolma, gli apparati di sicurezza, un giornalista disoccupato e il padre della fuggitiva. Un thriller ad alta tensione che indaga tra i segreti più inconfessabili delle democrazie del Nord Europa.
Maj Sjöwall, insieme al compagno di vita e di scrittura Per Wahlöö, è stata la creatrice negli anni Sessanta di quel tipo di giallo che alla dinamica convulsa dell’indagine poliziesca sul campo univa la critica delle «società del benessere» scandinave, con il corredo di cesellati ritratti psicologici. Quella letteratura che in seguito ha trovato il suo più celebrato interprete in Henning Mankell (il quale ha sempre riconosciuto il debito verso i suoi predecessori). In questo romanzo scritto, dopo la morte di Per Wahlöö, con l’olandese Tomas Ross, l’autrice ha proseguito l’impronta stilistica e tematica della precedente fortunatissima serie. Così La donna che sembrava Greta Garbo, è anche il racconto dell’ingerenza poliziesca e della prepotenza dei servizi segreti, con una tensione apparentemente più adatta alla Guerra fredda che non alle placide comunità a guida socialdemocratica. Atmosfere che, pagina dopo pagina, mirano a rammentarci che la Svezia è stata comunque il paese dell’insoluto, misterioso omicidio del primo ministro di sinistra Olof Palme.
Christine, una bella e giovane donna implicata nel ricatto a un alto esponente governativo di un paese straniero, è scomparsa nel nulla. L’ultima volta era stata vista abbigliata in modo da sembrare Greta Garbo: per sfuggire all’attenzione attirandola su di sé. Sulle sue tracce, disperse nell’arcipelago di Stoccolma, si lanciano anche, in concorrenza con gli apparati di sicurezza, un giornalista disoccupato e il padre della fuggitiva, che l’ha casualmente rivista in un film pornografico. Il padre cerca una figlia perduta e visibilmente in pericolo, il giornalista un riscatto, ma cosa inseguono veramente i servizi dietro quella innocua ventenne?
Titolo: La donna che sembrava Greta Garbo
Autore: Maj Sjöwall, Tomas Ross
Casa editrice: Sellerio
Collana: La memoria
pagine: 336
costo ebook: 9,99
costo cartaceo: 14,00
EAN: 9788838934872

Di rabbia e di vento

di Alessandro Robecchi di rabbia e di vento

Un «morto» che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia.

«“Ma perché racconto queste cose a una perfetta estranea?”. “Ma perché sono una perfetta estranea!”».
Un concessionario di macchine di lusso freddato nel suo salone. Una escort «morta male», torturata fino alla fine, nel suo studio del centro cittadino più opulento. Un «morto» che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Mentre un vento insopportabile stranamente inquieta l’inverno delle strade.
Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia. Lo tormenta un senso di responsabilità, benché involontaria, nel delitto; ma soprattutto, con Anna – così si chiamava la bella di via Borgonuovo – aveva vissuto un momento di sincerità totale, di quelli che chiariscono l’anima al pari di un’amicizia duratura. Il suo debito di verità e giustizia, per una volta, si incontra con un paio di poliziotti che condividono la stessa tenerezza verso una vittima che sporge sulla coscienza come fantasma gentile: «Se troviamo chi ti ha fatto male te ne vai, vero, signorina?». E verrà alla luce qualcosa che stride brutalmente con la vita da autore di reality televisivi che dà a Carlo fama e soldi.
Alessandro Robecchi non fa uso di descrizioni, di enumerazioni di luoghi e oggetti per fotografare gli ambienti dei suoi personaggi; racconta con le loro parole, svariando tra diversi registri linguistici, e il lettore si ritrova sul pianerottolo della palazzina vecchiotta e lussuosa, tra il generale in pensione e la vedova del dirigente Pirelli, nell’androne del commissariato, al bancone del bar della periferia malfamata. E l’instancabile satira, l’umorismo velenoso, che attraversa tutto, bastano a capire da che parte sta il suo eroe. Per lui, la semplicità della moglie del poliziotto, la dignità di una prostituta, la serietà di un immigrato sanno di vita autentica assai più della fretta indaffarata del manager rampante e dell’euforia della telediva che spaccia sentimenti. Per la capacità di far vedere e sentire soltanto narrando, la Milano di Robecchi si avvicina moltissimo alla Torino di Fruttero e Lucentini.
Titolo: Di rabbia e di vento
Autore: Alessandro Robecchi
Casa editrice: Sellerio
Collana: La memoria
pagine: 416
costo ebook: 9,99
costo cartaceo: 15,00
EAN: 9788838934964

Dizionario del dandy

di Giuseppe Scaraffia Dizionario del dandy

Desideroso di stupire, di affascinare prima ancora che piacere, dotato di senso dell’umorismo, raffinato sino all’esasperazione: questo è il dandy. E 38 voci ne delineano il ritratto attraverso una serie di aneddoti, citazioni e racconti sui più illustri dandies tra Otto e Novecento.

Il primo Beau Brummell, l’ultimo, probabilmente, Cocteau. Alcuni riconoscibili tanto che suona superfluo il ricordarli (Wilde, Proust); altri sono dandy misconosciuti e, forse, impensabili: Joyce, Gozzano, Camus, e uno Charlot a cui «la bufera del progresso aveva lacerato la marsina». Il ritratto del dandy è un’impresa difficile, quasi utopica. Innanzitutto perché – avverte subito Giuseppe Scaraffia – «nasce insieme alla sua invincibile avversaria, la società di massa», è dunque fin dall’origine un ribelle sconfitto, un oppositore senza speranza. Un’evanescenza complicata da un’impalpabilità paradossale: il dandysmo fu un movimento culturale ma impedito d’esser tale dalla singolarità irriducibile di chi ne faceva parte, fu una ideologia a cui il basilare scetticismo toglieva la possibilità di proclamarsi, un’opposizione a cui l’impassibilità negava di battersi: quando Oscar Wilde, andato in America a diffondere un po’ di buon gusto, seppe che gli preparavano accoglienze da esteta, si affrettò a presentarsi nel modo più convenzionale. Per cui più che a un ritratto storico e critico, è un’identificazione ciò a cui si può aspirare, o conoscendo le sue singole figure, oppure attraverso un dizionario che, voce per voce, cerca di tipizzarne i versatili comportamenti alla ricerca di una sintassi del dandy. Utile anche per l’oggi trionfale della società di massa, diventata lo spettacolo in cui ogni intervallo tra distinzione e massificazione è scomparso: al dandy superstite resta solo l’invisibilità. Autocancellarsi per restare un autentico dandy.

Titolo: Dizionario del dandy
Autore: Giuseppe Scaraffia
Editore: Sellerio
N° pagine: 220
Genere: saggio
Costo ebook: 8,49
ISBN: 9788838921858

Festa di Carnevale nella casa di ringhiera o «El Bombo atomico»

di Francesco Recami Festa di Carnevale nella casa di ringhiera

Nella casa di ringhiera si festeggia il Carnevale, ma l’improvvisato detective Amedeo Consonni ne approfitta per indagare. Dall’antologia Carnevale in giallo, pubblicata nella collana «La memoria» nel 2014, il racconto Festa di Carnevale nella casa di ringhiera o «El Bombo atomico» in versione ebook.

I peruviani dell’appartamento Senza numero della casa di ringhiera hanno organizzato una piccola festa di Carnevale nel ballatoio del secondo piano. Considerato che i bambini hanno a disposizione lunghi bastoni, pietre da lancio nascoste e fionde, chissà cosa bisognerà aspettarsi dagli adulti. Comunque quelle generose persone hanno invitato anche Enrico, il nipote del Consonni, e lui ne è particolarmente soddisfatto. «Basta che la mamma non lo venga a sapere. Vero Enrico? Tu oggi pomeriggio vai a vedere i carri allegorici e poi un filmino adatto alla televisione»…
Con il piccolo ben posteggiato (o almeno si spera) il Consonni può andare a un’altra festa, assieme ad Angela, la vicina di casa con cui intrattiene una tenera relazione, e al signor Luigi De Angelis, ansiogeno proprietario di una BMW Z3 Roadster. Certo la festa (in maschera) è presso la Residenza Sanitaria Assistenziale – una volta si chiamavano «Case di riposo»… – Anni migliori, in zona Lambrate, in compagnia di una trentina di ottuagenari e dei loro ospiti. Non esattamente Rio de Janeiro. E purtroppo, come spesso capita al Consonni, arrivano subito le complicazioni. Alla signora Bombonati è sparito il collier, un regalo della nonna, appartenuto a una regina, di grande valore. E all’improvvisato detective della casa di ringhiera non resta che darsi da fare.

Titolo: Festa di Carnevale nella casa di ringhiera o «El Bombo atomico»
Autore: Francesco Recami
Editore: Sellerio
N° pagine: 44
Genere: racconto
Costo ebook: 1,90
ISBN: 978-88-566-3924-7

Il demone della frivolezza

di Giuseppe Scaraffiail demone della frivolezza

Anello, bastone, capelli. Cappotto, corna, New York, sedere, trasparenza, vestaglia, e molte altre voci: la dittatura delle cose frivole e superflue nell’opera e nella vita dei grandi dell’arte e del pensiero.

«Sono proprio gli oggetti la cruna dell’ago attraverso cui deve passare, se non preferisce chiudersi in uno sdegnato mutismo o in una futile retorica, il pensiero. Come nelle fiabe, nella notte dell’ideologia e delle religioni i giocattoli, e cioè gli oggetti, si destano e ci parlano. Solo chi è abbastanza umile da saperli ascoltare può distinguere nelle loro voci, apparentemente frivole, la litania della nostra epoca e il rumore di fondo del passato».
Anello, bastone, capelli. Cappotto, corna, New York, sedere, trasparenza, vestaglia, e molte altre voci: la dittatura delle cose frivole e superflue nell’opera e nella vita dei grandi dell’arte e del pensiero. Questo nuovo «dizionario» di Giuseppe Scaraffia (come i vari composti a partire dal Dizionario del dandy) si legge con la freschezza delle cronache mondane che spiano scrittori e scrittrici e i loro amici, scovando passi indimenticabili, frasi rese celebri dal momento in cui furono dette, aneddoti capricciosi. Sennonché è passando attraverso questi costumi d’autore che bene si illuminano le poetiche e i periodi letterari, guardandoli dagli usi quotidiani.
Un’altra tavola, questo Demone della frivolezza, di quella specie di mappatura generale, che l’autore va componendo, delle coincidenze tra luoghi narrativi e momenti biografici che fa sembrare vera opera d’arte la vita.

Titolo: Il demone della frivolezza
Autore: Giuseppe Scaraffia
Editore: Sellerio
N° pagine: 240
Genere: narrativa
Costo cartaceo: 14,00
Costo ebook: 9,99
ISBN: 9788838934537

Sull'orlo del precipizio

di Antonio Manzini

Cosa succederebbe se tutte le principali case editrici italiane si trovassero raggruppate sotto un’unica sigla? Se lo è chiesto Antonio Manzini. Il risultato è questa novella satirica. La storia di uno scrittore di grande successo che vede trasformare il suo mondo nel giro di pochi giorni.Sull'orlo del precipizio

«Guardava il monitor del suo computer. Al centro del foglio bianco, in Times New Roman, corpo 14 maiuscolo grassetto, aveva scritto la parola FINE. L’orologio segnava le 23:30. Sull’orlo del precipizio, il suo ultimo romanzo, era terminato. Due anni, sei mesi e tredici giorni, tanto era costato in termini di tempo. A questo si dovevano aggiungere l’ansia, la fatica, le notti insonni, i dolori alla cervicale, 862 pacchetti di sigarette, tre influenze, 30 rate di mutuo. Alle 23:30 di quel 2 ottobre 2015 guardando quella parola semplice di due sillabe, Giorgio Volpe, uno dei più grandi scrittori italiani, si interrogava sul suo stato d’animo».

Cosa succederebbe se tutte le principali case editrici italiane si trovassero raggruppate sotto un’unica sigla? Giorgio Volpe è il più grande scrittore italiano, una potenza nel campo delle lettere. Alla consegna del nuovo romanzo Sull’orlo del precipizio, scopre che una cordata di investitori ha inghiottito la sua casa editrice. Ora al comando sono caricature in completo scuro che odiano le metafore e «amano le saponette se il pubblico vuole saponette». Cercando una via di fuga editoriale come un uomo che annega cerca l’aria, Giorgio affonda nel grottesco e nell’angoscia di chi vede messa in discussione la propria libertà di espressione. Antonio Manzini ha scritto una satira spietata ed esilarante. Una distopia alla Fahrenheit 451, dove è il mondo dei libri a bruciare se stesso e non un potere esterno.

Titolo: Sull’orlo del precipizio
Autore:

Costo cartaceo: 8,00
Costo ebook: 5,49
N° pagine: 128
Editore: Sellerio
Genere: satirico-distopico

Carnevale in giallo

di Gian Mauro Costa, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Antonio Manzini, Francesco Recami

Tra rito di rigenerazione e desiderio di trasgressione Carnevale è la festa che ogni anno sconvolge l’ordine delle cose, scompagina la gerarchia sociale, sospende ogni regola. Niente di più adatto perciò del Carnevale alla scena di un delitto: maschere dietro cui nascondersi, costumi per assumere un’altra identità sembrano, infatti, ingredienti perfetti per la scena di un «caso». Protagonisti gli investigatori di casa Sellerio.

Scherzi di Carnevale per Petra Delicado e Fermín Garzón, la Casa di Ringhiera, Enzo Baiamonte della Zisa, Rocco Schiavone, i Vecchietti del BarLume.

Carnevale in giallo raccoglie racconti polizieschi a situazione, in cui i protagonisti, gli investigatori noti dai romanzi maggiori pubblicati da questa editrice, svolgono il loro lavoro nel clima della festa proverbialmente beffarda che li condiziona pesantemente. Hanno a che fare con maschere e travestimenti, con il libertinaggio e la confusione del «mondo alla rovescia». Una capacità di metamorfosi di persone e cose che accentua la difficoltà dell’enigma. Che mescola in ogni racconto una tintura di grottesco.

Petra e Fermín – nel primo racconto ad opera di Alicia Giménez-Bartlett – affrontano il caso di un «diavolo» trovato stecchito e bagnato di sangue e acqua nei vicoli di Barcellona. La mascherata degli equivoci, narrata da Francesco Recami, coinvolge, sotto il solito destino cinico, la Casa di Ringhiera nella caccia a un collier scomparso. Nella baraonda teatrale di una festa di paese, a lui più congeniale, il buon Enzo Baiamonte dello scrittore Gian Mauro Costa conduce la sua inchiesta di periferia: il morto è dietro una maschera del Mastro di Campo, kermesse del borgo palermitano di Mezzojuso. Il nero del racconto di Antonio Manzini non è ravvivato nemmeno per un momento dalla festa, visto che il vicequestore Rocco Schiavone considera il Carnevale solo un Halloween fallito. Marco Malvaldi traveste i Vecchietti del BarLume da giudici della sorte più che da investigatori del pettegolezzo: la loro dura lex si abbatte con ridanciana ironia su un italianissimo mascalzone.