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Dizionario del dandy

di Giuseppe Scaraffia Dizionario del dandy

Desideroso di stupire, di affascinare prima ancora che piacere, dotato di senso dell’umorismo, raffinato sino all’esasperazione: questo è il dandy. E 38 voci ne delineano il ritratto attraverso una serie di aneddoti, citazioni e racconti sui più illustri dandies tra Otto e Novecento.

Il primo Beau Brummell, l’ultimo, probabilmente, Cocteau. Alcuni riconoscibili tanto che suona superfluo il ricordarli (Wilde, Proust); altri sono dandy misconosciuti e, forse, impensabili: Joyce, Gozzano, Camus, e uno Charlot a cui «la bufera del progresso aveva lacerato la marsina». Il ritratto del dandy è un’impresa difficile, quasi utopica. Innanzitutto perché – avverte subito Giuseppe Scaraffia – «nasce insieme alla sua invincibile avversaria, la società di massa», è dunque fin dall’origine un ribelle sconfitto, un oppositore senza speranza. Un’evanescenza complicata da un’impalpabilità paradossale: il dandysmo fu un movimento culturale ma impedito d’esser tale dalla singolarità irriducibile di chi ne faceva parte, fu una ideologia a cui il basilare scetticismo toglieva la possibilità di proclamarsi, un’opposizione a cui l’impassibilità negava di battersi: quando Oscar Wilde, andato in America a diffondere un po’ di buon gusto, seppe che gli preparavano accoglienze da esteta, si affrettò a presentarsi nel modo più convenzionale. Per cui più che a un ritratto storico e critico, è un’identificazione ciò a cui si può aspirare, o conoscendo le sue singole figure, oppure attraverso un dizionario che, voce per voce, cerca di tipizzarne i versatili comportamenti alla ricerca di una sintassi del dandy. Utile anche per l’oggi trionfale della società di massa, diventata lo spettacolo in cui ogni intervallo tra distinzione e massificazione è scomparso: al dandy superstite resta solo l’invisibilità. Autocancellarsi per restare un autentico dandy.

Titolo: Dizionario del dandy
Autore: Giuseppe Scaraffia
Editore: Sellerio
N° pagine: 220
Genere: saggio
Costo ebook: 8,49
ISBN: 9788838921858

Il demone della frivolezza

di Giuseppe Scaraffiail demone della frivolezza

Anello, bastone, capelli. Cappotto, corna, New York, sedere, trasparenza, vestaglia, e molte altre voci: la dittatura delle cose frivole e superflue nell’opera e nella vita dei grandi dell’arte e del pensiero.

«Sono proprio gli oggetti la cruna dell’ago attraverso cui deve passare, se non preferisce chiudersi in uno sdegnato mutismo o in una futile retorica, il pensiero. Come nelle fiabe, nella notte dell’ideologia e delle religioni i giocattoli, e cioè gli oggetti, si destano e ci parlano. Solo chi è abbastanza umile da saperli ascoltare può distinguere nelle loro voci, apparentemente frivole, la litania della nostra epoca e il rumore di fondo del passato».
Anello, bastone, capelli. Cappotto, corna, New York, sedere, trasparenza, vestaglia, e molte altre voci: la dittatura delle cose frivole e superflue nell’opera e nella vita dei grandi dell’arte e del pensiero. Questo nuovo «dizionario» di Giuseppe Scaraffia (come i vari composti a partire dal Dizionario del dandy) si legge con la freschezza delle cronache mondane che spiano scrittori e scrittrici e i loro amici, scovando passi indimenticabili, frasi rese celebri dal momento in cui furono dette, aneddoti capricciosi. Sennonché è passando attraverso questi costumi d’autore che bene si illuminano le poetiche e i periodi letterari, guardandoli dagli usi quotidiani.
Un’altra tavola, questo Demone della frivolezza, di quella specie di mappatura generale, che l’autore va componendo, delle coincidenze tra luoghi narrativi e momenti biografici che fa sembrare vera opera d’arte la vita.

Titolo: Il demone della frivolezza
Autore: Giuseppe Scaraffia
Editore: Sellerio
N° pagine: 240
Genere: narrativa
Costo cartaceo: 14,00
Costo ebook: 9,99
ISBN: 9788838934537