L’evoluzione della geografia: come, attraverso cosmogonie, cosmologie, e cosmografie, il vago e mitico universo-tutto, lentamente e laboriosamente, ha partorito la Terra.
«Che idea avevano della forma della Terra gli antichi, gli uomini del Medioevo e poi i moderni? Come se la immaginavano? E perché se la immaginavano proprio in quella maniera? La questione non è affatto semplice, appunto perché decidere tra le due forme, la piatta e la sferica, è l’atto originario dell’intera riflessione occidentale, nel senso che è proprio intorno a questo problema che la riflessione dell’Occidente sul mondo si struttura, si organizza».
La Terra è spazio, immensa estensione, un quadro generale. È la carta geografica che fornisce l’orientamento per muoversi nelle località più concrete della vita vissuta. Non è stato sempre così. Quando il mondo era molto più piccolo, quando era in gran parte sconosciuto e dunque i territori noti erano solo un parziale anticipo di un altrove terreno misterioso, le rappresentazioni della Terra svolgevano probabilmente un’altra funzione, o la stessa in modi diversi. Erano mappe, ma di cosa?
Questo libro racconta l’evoluzione della geografia – dalla Genesi e l’Enuma Elis babilonese alla moderna cartografia – in quanto storia di un progressivo disincanto. Dal Mondo alla carta geografica. Come, attraverso cosmogonie, cosmologie, e cosmografie, il vago e mitico universo-tutto, lentamente e laboriosamente, ha partorito la Terra.
Titolo: L’invenzione della terra
Autore: Franco Farinelli
Editore: Sellerio
N° pagine: 160
Genere: saggio geografia
Costo cartaceo: 16,00
Costo ebook: 9,99
EAN: 9788838935510