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Settanta acrilico trenta lana

di Viola Di Grado

Settanta acrilico trenta lana è uno di quei (pochi, pochissimi) romanzi che riescono a mantenere intatta la forza dell’ispirazione poetica senza rinunciare a raccontare una storia.

Un’opera prima di grande maturità che sa collocarsi con naturalezza al di sopra della distinzione tra generi, proprio perché non cerca facili ammiccamenti e non fa sconti al lettore.

Una scrittura originale, potente, immaginifica ma mai corriva. Un’ambientazione insolita per un autore italiano, costruita con tocchi magistrali ispirati da un’affascinante estetica dell’alienazione urbana. Una capacità di raccontare lo scarto a volte impercettibile tra bello e brutto, tra sublimità e squallore, tra purezza e ferocia dei sentimenti umani.

Camelia vive con la madre a Leeds, una città in cui “non comincia mai niente” e l’inverno non è mai finito, in una casa assediata dalla muffa accanto al cimitero. Traduce manuali di istruzioni per lavatrici, mentre la madre fotografa ossessivamente buchi di ogni tipo. Entrambe segnate da un trauma, comunicano con un alfabeto fatto di sguardi. Un giorno Camelia trova nel cassonetto dei vestiti deformi, con molte maniche e strani squarci: in quel momento cambia qualcosa, comincia a trascorrere più tempo fuori casa e ogni giorno trova nuovi vestiti nel cassonetto. È così che incontra Wen, un ragazzo cinese che lavora in un negozio di vestiti e che le insegna la sua lingua. Saranno proprio gli ideogrammi ad aprire un varco di bellezza e mistero nella vita di Camelia, attribuendo nuovi significati alle cose. Camelia si innamora di Wen, ma lui la respinge nascondendole il motivo. E c’è anche il bizzarro fratello di lui, ossessionato dall’oscura morte di Lily, un’altra studentessa di Wen…

La stella di Strindberg

di Jan Wallentin

Un giovane autore già paragonato a Dan Brown, un romanzo che si annuncia come il nuovo, clamoroso caso editoriale proveniente dalla Svezia
Immergendosi in una vecchia miniera allagata in una remota regione della Svezia, un sommozzatore dilettante si imbatte in un cadavere la cui morte risale ad almeno cento anni prima. Sul corpo, che giace accanto a delle iscrizioni tratte da un antico poema islandese, trova uno strano oggetto, una croce ansata che rappresenta il simbolo egiziano della vita.

Il ritrovamento incuriosisce Don Titelman, un eccentrico esperto di miti e simboli religiosi con una spiccata inclinazione per psicofarmaci e stupefacenti vari. Ma poco prima che arrivi a casa del sommozzatore, quest’ultimo riceve la visita di una sedicente giornalista italiana che lo uccide e si dilegua con l’oggetto misterioso.

Sospettato dell’omicidio, braccato da una potente e spietata società segreta, Titelman fugge attraverso l’Europa in compagnia di un’avvocatessa coinvolta suo malgrado nella vicenda. Per salvarsi, dovrà scoprire il mistero della croce, un mistero antico e pericoloso che dopo una serie di sorprendenti rivelazioni e rocambolesche avventure lo porterà infine tra i ghiacci artici, a seguire le tracce della spedizione in pallone aerostatico guidata da Niels Strindberg, nipote di August, nel 1897.

In parte thriller, in parte romanzo d’avventura, La stella di Strindberg è un libro straordinariamente avvincente e di immenso fascino, che riecheggia Il senso di Smilla per la neveIl codice Da Vinci e i Viaggi straordinari di Jules Verne.