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La società della serra

di Mario Giorgianni

Una narrazione romanzesca supportata da dati storici e testimonianze dirette. Protagonisti quattro uomini: Polifemo, il bandito che diventerà senatore; Vinciguerra, l’ingegnoso inventore della serra; Rosselli, il signorotto protetto dalla buona sorte; e Tumino, lo squadrista figlio di una prostituta. Così diversi fra loro, tutti partono dalla medesima condizione di orfani umiliati, dalla quale si affrancheranno.

«Una serra è uno spazio dell’uomo. Una distesa di serre costruisce un’immagine della città dell’uomo. L’idea della serra, se è concepita come sistema e metodo, è una specifica idea di città. Non solo riguardo alla forma urbana, quanto nel senso che la sostanza dell’uomo moderno consiste nel suo essere cittadino».

Il labirinto ai confini del mondo

di Marcello Simoni

Napoli, Anno del Signore 1229. La scia di omicidi lasciata da un pericoloso e sfuggente cavaliere costringe l’inquisitore Konrad von Marburg a indagare sulla setta dei Luciferiani, devota a un antichissimo culto astrale. Suger de Petit-Pont, unmagister medicinae cacciato dall’università di Notre-Dame, si trova suo malgrado coinvolto nella vicenda, attirando su di sé i sospetti di von Marburg. Ma non sarà l’unico a cadere nelle sue mani, avide di assicurare un colpevole alla giustizia divina: Ignazio da Toledo, giunto infatti a Napoli per vendere una reliquia, infiammerà i sospetti dell’inquisitore, fino al punto da essere ritenuto addirittura a capo dei famigerati Luciferiani e responsabile di tutti i delitti. Trovare una via d’uscita e dimostrare la propria innocenza non sarà affatto facile: Ignazio inizierà una complicata e rischiosa ricerca, che lo spingerà nel sud d’Italia, fino in Sicilia, alla “Corte dei miracoli” di Federico II. Il mistero sulla temibile setta si cela forse tra le mura del palazzo imperiale? E cosa nascondono i Luciferiani di così prezioso da valere il sacrificio di tante vite?

500.000 copie vendute
140 settimane in classifica
Vincitore del Premio Bancarella
Tradotto in 18 Paesi

Una nuova indagine del mercante di reliquie più famoso della storia

Io sono Malala

di Malala Yousafzai

Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la Pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all’educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.

Il concerto

di Alain Claude Sulzer

È settembre a Berlino, e alla Philharmonie si attende il concerto di un pianista celeberrimo, Marek Olsberg. Terrà un’esibizione da solista, eseguendo partiture di Domenico Scarlatti e Samuel Barber, Beethoven e Schumann. Nelle ore che precedono l’inizio, ignoti gli uni agli altri, diversi personaggi si accingono a partecipare alla serata. Vediamo il pianista e la sua assistente, accanto da oltre dieci anni. Lui non ama il contatto con il pubblico e la stampa, lei si occupa di ogni aspetto pratico della sua vita. Man mano arrivano gli spettatori, e si riuniscono nel foyer: qui si incontrano due amiche, chiacchierano e si confidano le proprie esistenze, i rapporti con gli uomini, l’insicurezza dei desideri. Un agente pubblicitario di ritorno da New York si ricorda di avere due biglietti riservati e cerca compagnia. Giungono Sophie e Klara, zia nubile e nipote scontrosa; Lorenz, trentotto anni, ex studente di matematica, ex giocatore di scacchi, temperamento labile e velleitario, che si appresta a lavorare come cameriere per il ricevimento in onore del pianista. Si notano l’agente teatrale che segue l’artista in Europa, e la signora la cui filantropia ha permesso l’organizzazione del concerto. Inizialmente distanti e disgiunti, i personaggi si raccolgono nella folla ed entrano nella grande sala pentagonale. Prendono posto, il podio è al centro. Scende il silenzio. L’evento, assolutamente inatteso, accade nel mezzo dell’esecuzione, durante l’ultimo tempo della So na ta opera 106 di Beethoven.

Il pubblico, come stordito da uno scarto imprevisto che incrina la certezza delle abitudini, non può che lasciare l’auditorium e tornare a disperdersi nelle strade berlinesi. E noi li seguiamo uno a uno, perché la notte non è finita, e la scelta e il gesto del pianista gli sono entrati dentro, per plasmare e cambiare il loro futuro.

Sulzer racconta con dettaglio e realismo, con ironia e suspense. Dipinge una città europea e i suoi cittadini, specchio di altre metropoli e di altre esistenze, e delinea da grande autore romanzesco un ritratto severo ed emozionante di quelle tracce a volte luminose, a volte flebili, che la vita di ognuno fa balenare e svanire dietro di sé.

Una serata alla Filarmonica di Berlino. Il pubblico prende posto, le luci si spengono, la musica ha inizio. Ma accade un fatto imprevedibile, e il concerto si interrompe. Per chi si trova lì, in quel momento di sospensione, il destino si mette in moto.

«Simile a una fuga musicale, il romanzo svela le sue storie con una sorta di potere erotico. Un piccolo gioiello letterario» (Süddeutsche Zeitung).

The Familiars- il cerchio degli eroi

di Adam Jay Epstein e Andrew Jacobson

Un bestseller internazionale

Maneggiare con cura, contiene magia

 

La magia non è più solo per i maghi!

 

Il regno di Vastia è ormai in stato di guerra

La perfida lepre Paksahara, grazie al controllo sulla Fortezza Itinerante, ha ottenuto un potere sconfinato e con il suo esercito di animali non-morti sta devastando la regione. Dato che gli esseri umani sono ancora privi dei loro poteri magici, toccherà ai Tre della Profezia – il gatto Aldwyn, la ghiandaia Skylar e la raganella Gilbert – trovare la Fortezza e sconfiggere Paksahara. Ma il compito si preannuncia tutt’altro che facile: per riuscire nell’impresa, infatti, i famigli dovranno riunire i sette discendenti dei più antichi e potenti animali di Vastia. Come se non bastasse, Aldwyn trova un’inquietante pergamena che lo porta a dubitare della profezia che li guida… In un crescendo di ingegnosi trucchi magici, epiche avventure e condito da un irresistibile umorismo, Il cerchio degli eroi è il terzo capitolo di una saga straordinaria che ha appassionato lettori di ogni età.

Di Ilde ce n'è una sola

di Andrea Vitali

In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L’aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l’acqua che scorre rombando tra le rocce dell’Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come per esempio una carta d’identità finita nell’acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c’è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? Alla fine, a sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace cioè di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro, con la punta grossa. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po’ sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può.

 

In Di Ilde ce n’è una sola, Andrea Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all’irridente spavalderia di chi invece ce l’ha fatta e crede di aver domato il mondo e l’avvenire. Con l’umorismo spesso salace della sua scrittura, Vitali ci regala un’altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre, specchio di vite semplici e reali in cui può riconoscersi ognuno di noi.

Il segreto del bosco

di C.J. Daugherty

Allie Sheridan è a pezzi. Va male a scuola, il fratello è scappato di casa ed è appena stata arrestata per l’ennesima volta. Anche i genitori ne hanno abbastanza e sono determinati a mettere la parola fine ai suoi comportamenti ribelli. Per allontanarla dalle amicizie pericolose e metterla in riga una volta per tutte, decidono di iscriverla a un collegio per ragazzi difficili, la Cimmeria Academy.

Una scuola decisamente sui generis, con un regolamento molto rigido e dalla quale sono banditi cellulari, televisione e computer. Gli studenti della Cimmeria Academy sono uno strano gruppo di ragazzi particolarmente dotati, privilegiati ma anche indisciplinati e Allie si sente subito a suo agio tanto da fare amicizia con alcuni di loro. C’è Carter, affascinante ma dalla pessima reputazione; la fragile Jo, destinata a diventare la sua migliore amica, e Sylvain, un inquietante ragazzo francese a cui nessuno riesce a dire di no. Ma il collegio la notte si anima e apre le sue porte alla Night School, una società segreta le cui attività sono un mistero per molti studenti… Si susseguono episodi inquietanti fino alla morte di una ragazza al ballo d’estate, ed è proprio allora che Allie comincia a capire che la scuola nasconde dei segreti inimmaginabili. Anche i suoi genitori sono coinvolti in qualcosa di poco chiaro e le hanno mentito sul quel posto e sulla scomparsa del fratello. Ma perché? Di chi può realmente fidarsi? E cosa accade davvero alla Cimmeria Academy, quando cala la notte?

Il mio disastro sei tu

di Jamie McGuire

«Un giorno ti innamorerai, Travis. E quando succederà, combatti per il tuo amore. Non smettere di lottare. Mai.» Travis Maddox è solo un bambino quando sua madre, ormai con un filo di voce, gli lascia queste ultime parole. Parole che Travis conserva come un tesoro prezioso. Adesso Travis ha vent’anni e non conosce l’amore. Conosce le donne e sa che in molte sarebbero disposte a tutto per un suo bacio. Eppure nessuna di loro ha mai conquistato il suo cuore. Provare dei sentimenti significa diventare vulnerabili. E Travis ha scelto di essere un guerriero. Finché un giorno i suoi occhi scuri non incontrano quelli grigi di Abby Abernathy. E l’armatura di ghiaccio che si è scolpito intorno al cuore si scioglie come neve al sole. Abby è diversa da tutte le ragazze con cui è sempre uscito. Cardigan abbottonato, occhi bassi, taciturna. E soprattutto apparentemente per niente interessata a lui. Ma Travis riesce a vedere dietro il suo sorriso e la sua aria innocente quello che nessuno sembra notare. Un’ombra, un segreto che Abby non riesce a rivelare a nessuno, ma che pesa come un macigno. Solo lui può aiutarla a liberarsene, solo lui possiede le armi per proteggerla. L’ultima battaglia di Travis Maddox sta per cominciare e la posta in palio è troppo importante per potervi rinunciare. Solo combattendo insieme Abby e Travis potranno dare una casa al loro cuore sempre in fuga…

 

Da mesi i lettori invadono i social network richiedendo a gran voce il secondo capitolo di quello che si è confermato il fenomeno editoriale dell’anno. A solo una settimana dall’uscita, Il mio disastro sei tu è volato in vetta alla classifica del «New York Times». Dopo il successo strepitoso di Uno splendido disastro, Jamie McGuire torna alla Eastern University e all’amore tormentato e strappasospiri di Abby e Travis. Il mio disastro sei tu è la storia di un ragazzo che non si innamora facilmente, ma quando lo fa è per sempre. Perché ogni racconto ha due facce. E ora è arrivato il momento di Travis Maddox.

Il concerto

di Alain Claude Sulzer

Una serata alla Filarmonica di Berlino. Il pubblico prende posto, le luci si spengono, la musica ha inizio. Ma accade un fatto imprevedibile, e il concerto si interrompe. Per chi si trova lì, in quel momento di sospensione, il destino si mette in moto.

«Simile a una fuga musicale, il romanzo svela le sue storie con una sorta di potere erotico. Un piccolo gioiello letterario» (Süddeutsche Zeitung).

Traduzione dal tedesco di Emanuela Cervini

Titolo originale: Aus den Fugen

È settembre a Berlino, e alla Philharmonie si attende il concerto di un pianista celeberrimo, Marek Olsberg. Terrà un’esi – bizione da solista, eseguendo partiture di Domenico Scarlatti e Samuel Barber, Beethoven e Schumann. Nelle ore che precedono l’inizio, ignoti gli uni agli altri, diversi personaggi si accingono a partecipare alla serata. Vediamo il pianista e la sua assistente, accanto da oltre dieci anni. Lui non ama il contatto con il pubblico e la stampa, lei si occupa di ogni aspetto pratico della sua vita. Man mano arrivano gli spettatori, e si riuniscono nel foyer: qui si incontrano due amiche, chiacchierano e si confidano le proprie esistenze, i rapporti con gli uomini, l’insicurezza dei desideri. Un agente pubblicitario di ritorno da New York si ricorda di avere due biglietti riservati e cerca compagnia. Giungono Sophie e Klara, zia nubile e nipote scontrosa; Lorenz, trentotto anni, ex studente di matematica, ex giocatore di scacchi, temperamento labile e velleitario, che si appresta a lavorare come cameriere per il ricevimento in onore del pianista. Si notano l’agente teatrale che segue l’artista in Europa, e la signora la cui filantropia ha permesso l’organizzazione del concerto. Inizialmente distanti e disgiunti, i personaggi si raccolgono nella folla ed entrano nella grande sala pentagonale. Prendono posto, il podio è al centro. Scende il silenzio. L’evento, assolutamente inatteso, accade nel mezzo dell’esecuzione, durante l’ultimo tempo della So na ta opera 106 di Beethoven.

Il pubblico, come stordito da uno scarto imprevisto che incrina la certezza delle abitudini, non può che lasciare l’auditorium e tornare a disperdersi nelle strade berlinesi. E noi li seguiamo uno a uno, perché la notte non è finita, e la scelta e il gesto del pianista gli sono entrati dentro, per plasmare e cambiare il loro futuro.

Sulzer racconta con dettaglio e realismo, con ironia e suspense. Dipinge una città europea e i suoi cittadini, specchio di altre metropoli e di altre esistenze, e delinea da grande autore romanzesco un ritratto severo ed emozionante di quelle tracce a volte luminose, a volte flebili, che la vita di ognuno fa balenare e svanire dietro di sé.