di Julia Crouch
È uno sbaglio, Rose lo sa. Ma non può rifiutare. Lei e Polly sono amiche da sempre. Le loro vite sono ormai divise, ma le loro anime sono indissolubilmente unite. Unite per sempre, da un segreto e un silenzio. La telefonata è giunta all’improvviso: Polly, un’ex cantante ribelle, è disperata, ha bisogno di ospitalità. Rose è l’unica in grado di aiutarla. Ma quando si presenta alla porta del cottage, è da subito evidente che Polly non è quello che sembra.
Dimostra fin troppo interesse per i vestiti di Rose. Per la sua casa. Le sue figlie. Suo marito. Rose inizia a sospettare che lo scopo di Polly non sia solo quello di essere consolata. Strani incidenti si susseguono. Il gatto di casa scompare, la figlia piccola di Rose si salva per un soffio da un avvelenamento. Giorno dopo giorno l’inquietudine di Rose cresce, ma nessuno le crede, nemmeno Gareth, suo marito. Finché una cosa non appare chiara: una volta che Polly è entrata, sarà molto difficile farla andare via. Il castello di certezze di Rose e la sua stessa vita sono in pericolo, ma lei non ha nessuna intenzione di farsele strappare tanto facilmente. Anche a costo di far riemergere la parte più oscura di sé, la parte che da anni nasconde dietro la facciata di madre perfetta e moglie esemplare…
Ritmo incalzante, ben marcata la periodizzazione, giocata in perfetta successione, nasconde la nozione di tempo. Questo trovo essere il pregio maggiore, la cronologia che crea il ritmo in un contesto atemporale.