Santo Sisto ha la manualità e la fantasia giuste del meccanico di rango. Da ragazzo ha riparato perfino una Peugeot 403 senza fare una piega, lasciando a bocca aperta il Sactòn, il suo capo officina che i diesel manco li conosceva. Però adesso fa il tassista. Si è comprato una Millenove e aspetta i clienti alla stazione ferroviaria di Bellano. Pochi. Arrivano da Sondrio o da Lecco e Milano, e vanno in visita all’ospedale o su al cimitero. Oggi gli è capitato un fattaccio. Una donna è arrivata dopopranzo, poco prima che dalla radiolina che tiene in macchina partisse la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Non che fosse importante: ultima giornata; campionato 1970 già bell’e andato al Cagliari, però… Gli ha chiesto di essere portata al cimitero, che non sa nemmeno dov’è. Ma poi, arrivati là, il Sisto si è accorto che la donna era morta. Proprio lì, sul sedile posteriore della Millenove, macchiandolo pure di urina. Un guaio mica da ridere. Da tirare in ballo il maresciallo Pezzati. Anche perché la donna è senza borsetta e non si riesce a capire chi sia, né chi stesse cercando al cimitero di Bellano in quel pomeriggio di fine aprile.
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Andrea Vitali
Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura. Il suo esordio è il romanzo Il procuratore (1990); con L’ombra di Marinetti ha vinto nel 1996 il premio letterario Piero Chiara. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vista lago, ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costante presenza nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo i maggiori premi letterari italiani. Con Massimo Picozzi ha pubblicato La ruga del cretino.
Vitali dice di sè:
Confesso che sin da giovane ho avvertito la necessità di scrivere, di usare la scrittura come mezzo di comunicazione con gli altri.
All’inizio quindi era la scrittura, non concepita come esercizio solitario – nessun diario nella mia infanzia e nemmeno nella gioventù – ma come esperienza da condividere. Insomma, ci voleva qualcuno che leggesse quel che scrivevo. Fu proprio grazie a mio padre che, alla fine, compresi come potevo indirizzarla.
Mio padre, va detto, era un uomo di poche parole: casa, lavoro, telegiornale e poi a letto, dove spesso tirava tardi leggendo. Era la sua regola e, con il passare del tempo, è divenuta anche la mia. Alla quale, ogni tanto, lui si concedeva un’eccezione. In quel caso chiacchierava un po’ di più, raccontava storie, avventure che gli erano capitate quand’era giovane o che aveva sentito raccontare da altri. Accadeva di rado, a occhio e croce a ogni cambio di stagione. Fu proprio durante un passaggio di stagione, dalla primavera all’estate, che ascoltandolo ebbi l’idea di scrivere un romanzo, il primo, Il procuratore.
Fu così che il mio genitore si lasciò andare sull’onda dei ricordi e poiché la sua generazione ebbe la vita tristemente offesa dalla guerra, raccontò aneddoti guerreschi. Ricordo l’avventura di un salame, partito insieme con lui da Bellano per raggiungere l’isola di Rodi e finito poi, misteriosamente, nella pancia di un gatto; e quella di un lungo pomeriggio trascorso seduto sull’ala di un aereo da ricognizione planato, per avaria, in mare aperto. Non ci sono, come si vede, morti o feriti: non credo che mio padre abbia mai tirato un colpo d’arma da fuoco contro qualcuno, fece la guerra perché vi fu obbligato, come tanti altri, e come tanti altri ritornò con un carico di racconti che ogni tanto serviva ai figli.
Ecco Il procuratore è stato il mio punto di partenza; il 1988 l’anno in cui ho cominciato a rubare storie per restituirle scritte su carta. Ma anche l’anno in cui ho cominciato a ripensare all’infinità di storie che avevo già sentito e che aspettavano solo di essere raccontate.
Da allora non ho più smesso di ripensare a quelle che già so né di andare alla ricerca di quelle che ancora non conosco. E, a dire la verità, non ho proprio nessuna intenzione di farlo.
Ad oggi nel catalogo Garzanti sono presenti:
Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004),
Un amore di zitella (2004),
La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì),
La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006),
Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990),
Olive comprese (2006, premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio lettori 2011),
Il segreto di Ortelia (2007),
La modista (2008, premio Ernest Hemingway), D
opo lunga e penosa malattia (2008),
Almeno il cappello (2009, premio Casanova; premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante; premio Campiello sezione giuria dei letterati; finalista al premio Strega),
Pianoforte vendesi (2009),
Il meccanico Landru (2010),
La leggenda del morto contento (2011),
Zia Antonia sapeva di menta (2011)
Galeotto fu il collier (2012),
Regalo di nozze (2012)
Un bel sogno d’amore (2013).
La verità della suora storta (2015)
La ruga del cretino
Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.
Dicono di lui e dei suoi libri:
«Che devo dirvi? Ho finito le parole per raccontare quanto è bravo Andrea Vitali.»
Antonio D’Orrico, Corriere della Sera
«Andrea Vitali non perde un colpo e ogni nuovo libro finisce in classifica»
Repubblica
Vanessa Diffenbaugh
Vanessa Diffenbaugh si è laureata a Stanford in Scrittura creativa e in Educazione Artistica. Ha lavorato a lungo e lavora tutt’oggi in associazioni no-profit aiutando e accogliendo i giovani ‘a rischio’, senzatetto e i bambini in affido. Vanessa inoltre gestisce una rubrica mensile sull’educazione dei figli nel giornale locale di Sacramento. Lei e suo marito hanno tre figli e vivono a Cambridge, nel Massachusetts. Il linguaggio segreto dei fiori è stato il suo romanzo d’esordio e ha riscosso straordinario successo diventando un fenomeno editoriale senza precedenti, uno dei maggiori bestseller degli ultimi anni grazie a un passaparola che ha attraversato tutto il mondo. Le ali della vita è il suo secondo romanzo che, dopo l’anteprima italiana, uscirà in tutto il mondo.
I suoi libri
Le ali della vita
È notte e la nebbia è illuminata a tratti dai fari delle macchine che sfrecciano accanto a lei. Letty si asciuga l’ennesima lacrima e preme ancora più forte il piede sull’acceleratore. Deve correre il più lontano possibile, fuggire da tutti i suoi sbagli, è la cosa migliore per tutti. Perché la sua vita è stata difficile, ha inanellato una serie di errori uno dietro l’altro e adesso tutte le sue paure sono tornate a tormentarla, senza lasciarle via di scampo. Intanto, ormai molte miglia lontano, i suoi due figli, Alex e la piccola Luna, stanno dormendo serenamente. Non sanno che la loro mamma li ha lasciati da soli nel loro letto, schiacciata dal terrore di non essere una buona madre. Convinta che senza di lei Alex e Luna saranno più felici.
Quando Alex si sveglia e si accorge che Letty non c’è più, capisce che non deve farsi prendere dal panico. Deve occuparsi della sorellina e seguire le regole. Perché Alex ha quindici anni ed è solo un ragazzino, ma è dovuto crescere in fretta per aiutare sua madre Letty e i suoi occhi troppo spesso tristi. A volte guarda verso il cielo e sogna di volare via, in un posto dove l’azzurro del cielo li possa di nuovo colorare di felicità. La sua passione sono la matematica e lo studio delle rotte migratorie degli uccelli. Da loro ha imparato che non importa quanto voli lontano, c’è sempre un modo per tornare a casa. Alex sa che deve trovare il modo di far tornare anche la sua mamma. Solo lui può farlo, solo lui può curare le sue ali ferite e farle spiccare di nuovo il volo. Perché anche quando l’orientamento è perso, l’amore può farci ritrovare la rotta verso il nostro cuore.
Dopo l’enorme successo del Linguaggio segreto dei fiori, bestseller internazionale ancora ai vertici delle classifiche italiane a tre anni dall’uscita, Vanessa Diffenbaugh torna con un romanzo dalla forza dirompente. La storia di una madre e di un figlio, di amore e paure inconfessabili, della forza di un abbraccio contro la solitudine del cuore. Una storia impossibile da dimenticare.
Andrea Maggi
Andrea Maggi è un giovane professore di lettere appassionato di storia. Morte all’Acropoli, uscito anche in edizione spagnola, è stato il primo volume delle indagini di Apollofane, che ora continuano con Il sigillo di Polidoro tra suspence, tensione e intrigo sullo sfondo dell’antica Grecia.
Dicono di lui e dei suoi libri:
«Andrea Maggi possiede capacità, entusiasmo e rigore storico inusuali che gli consentono di condurre per mano il lettore alla ricerca di un tesoro leggendario.
Ma state in guardia: il suo entusiasmo è contagioso.»
Marco Buticchi
«Un romanzo intenso e affascinante in cui l’arma più affilata è l’intelligenza.»
Valerio Massimo Manfredi
I suoi libri:
Il sigillo di Polidoro
di Andrea Maggi
La luce del sole tramonta sui boschi alle porte di Sparta, quando un urlo all’improvviso rompe il silenzio. I primi a soccorrere la ragazza che chiama aiuto sono Apollofane e Filossena, il giovane mercante e l’affascinante filosofa giunti in viaggio dalla lontana Atene. Quando lo sguardo di Filossena incrocia gli occhi della giovane, non può credere a quello che vede: si tratta di Agesistrata, figlia di suo fratello Tisameno, che non vede da anni. Sono giorni che l’uomo riceve minacce alla sua famiglia e sospetta che il movente sia politico. Filossena e Apollofane decidono di aiutarlo. Un anello con il sigillo di Polidoro, eroe spartiate, sarà il loro lasciapassare per cercare indizi nei luoghi più segreti e oscuri della città. Ma trovare chi ha sequestrato Agesistrata si rivela impresa ardua e pericolosa, in una Sparta percorsa da paura e sete di rivolta.
Le mille luci del mattino
Madrid. La luce si riflette sulle immense pareti a specchio del palazzo. Emma guarda dalla finestra il mondo che si perde in quell’intenso bagliore. È seduta alla scrivania di un ufficio con cui non ha alcuna affinità. Perché fare l’impiegata in una grande azienda non è mai stata la sua aspirazione. Ma Emma deve ricominciare dopo il fallimento della sua storia d’amore e del sogno di diventare una scrittrice. Il posto di assistente è arrivato al momento giusto.
Eppure quel lavoro non è come se l’aspettava. Il suo capo, Sebastián Trenas, passa le giornate a leggere libri: nessuna telefonata, nessuna riunione. Emma non riesce a spiegarselo, ma il suo sesto senso le suggerisce di non fare domande. Fino a quando arriva il giorno in cui non può più fare finta di niente. Mettendo in ordine alcune carte in vecchi faldoni, smuove qualcosa che doveva rimanere nascosto. Da allora tutto cambia: Trenas perde la carica di vicepresidente e dopo pochi giorni muore.
Emma si sente in colpa e ha paura di quello che le sta accadendo intorno. Deve scoprire quale verità si cela dietro quegli uffici lussuosi e quelle pareti di cristallo. Perché nulla è come appare. E ora che due oscuri personaggi, due fratelli manager di successo, hanno sostituito il suo capo, la ragazza è convinta che i suoi sospetti siano fondati e che sia necessario scavare nel passato. Un passato che parla di bugie e segreti, di amori clandestini e di adozioni difficili. Solo in sé stessa Emma può trovare il coraggio per svelare il mistero. Perché c’è chi vuole fermarla. C’è chi vuole che su ogni cosa ricada il silenzio. Un silenzio a cui Emma ha deciso di dare finalmente una voce.
La custode del miele e delle api
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e a nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C’è solo un posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un’apicultrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far tornare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante la sua infanzia, quando viveva su un’isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo.
Ma adesso il destino di darle un’altra possibilità. C’è un’eredità che la aspetta là dove tutto è cominciato, su quell’isola dove è stata felice. C’è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c’è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare tutte le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L’unico posto dove il cuore può essere davvero libero.
Cristina Caboni
CRISTINA CABONI vive con il marito e i tre figli in provincia di Cagliari, dove si occupa dell’azienda apistica di famiglia. Appassionata coltivatrice di rose, studia da tempo il mondo delle essenze e delle fragranze naturali. Il sentiero dei profumi è il suo primo romanzo.
Dicono dei suoi libri:
A proposito de “Il sentiero dei profumi“:
«Un romanzo italiano già venduto in Europa.
Un fenomeno come Il linguaggio segreto dei fiori.» L’Espresso
A proposito de “La custode del miele e delle api“:
«Un romanzo sorprendente.» Vanity Fair
«Un debutto che in poche settimane ha scalato le classifiche.» ttL – La Stampa
«Un romanzo delicato e ben costruito.» Elle
«Cristina Caboni: un’autrice-rivelazione»
Corriere della Sera
Il sentiero dei profumi
Elena non si fida di nessuno. Ha perso ogni certezza e non crede più nell’amore. Solo quando crea i suoi profumi riesce ad allontanare tutte le insicurezze. Solo avvolta dalle essenze dei fiori, dei legni e delle spezie sa come sconfiggere le sue paure. I profumi sono il suo sentiero verso il cuore delle persone. Parlano dei pensieri più profondi, delle speranze più nascoste: l’iris regala fiducia, la mimosa dona la felicità, la vaniglia protegge, la ginestra aiuta a non darsi per vinti mai. Ed Elena da sempre ha imparato a essere forte. Dal giorno in cui la madre se n’è andata via, abbandonandola quando era solo una ragazzina in cerca di affetto e carezze. Da allora ha potuto contare solo su sé stessa. Da allora ha chiuso le porte delle sue emozioni. Adesso che ha ventisei anni il destino continua a metterla alla prova, ma il suo dono speciale le indica la strada da seguire. Una strada che la porta a Parigi, la capitale del profumo, dove le fragranze si preparano ancora secondo un’arte antica. Le sue creazioni in poco tempo conquistano tutti. Elena ha un modo unico di capire ed esaudire i desideri: è in grado di realizzare il profumo giusto per riconquistare un amore perduto, per superare la timidezza, per ritrovare la serenità. Ma non è ancora riuscita a creare l’essenza per fare pace con il suo passato, per avere il coraggio di perdonare. C’è un’unica persona che ha la chiave per entrare nelle pieghe della sua anima e guarire le sue ferite: Cail. Cail che conosce la fragilità di un fiore e sa come proteggerlo e amarlo. Perché anche il seme più acerbo, quando il sole arriva a riscaldarlo, trova la forza di sbocciare.
Il sentiero dei profumi è un debutto italiano che è già un fenomeno editoriale internazionale. Conteso in patria dagli editori, è stato venduto in tutta Europa. Cristina Caboni è un’autrice che conquista ed emoziona, che commuove e stupisce. E lo fa con una storia indimenticabile sulle insicurezze dell’animo umano e sul coraggio per affrontarle. Sulle cicatrici del passato che solo l’amore più profondo può rimarginare.
Dicembre 2012 Cristina Caboni vive in una casa circondata da piante e fiori. Da sempre si appassiona ai profumi della natura e alla magia creata dalle loro infinite combinazioni. Il freddo è ancora pungente e lei è riuscita finalmente a scrivere il suo primo romanzo, Il sentiero dei profumi.
Gennaio 2013 Quando un importante agente ha tra le mani il libro, non ha dubbi: è uno dei romanzi italiani più belli che abbia letto negli ultimi anni. Con entusiasmo lo invia alle principali case editrici.
Febbraio 2013 Tutti sono affascinati da questo esordio e sin dalle prime pagine ne riconoscono le enormi potenzialità. Parte un’asta agguerrita, vinta da Garzanti che riesce ad aggiudicarsi il libro.
Estate 2013 Anche all’estero arriva l’eco del grande interesse che si è acceso intorno a questo romanzo. Le case editrici straniere cominciano a leggere il romanzo.
Ottobre 2013 Alla Fiera di Francoforte l’Italia ha un solo protagonista: Il sentiero dei profumi. Gli editor stranieri lo adorano.
Metà ottobre 2013 Il romanzo diventa un fenomeno internazionale prima ancora dell’uscita perché i suoi diritti vengono venduti in tutta Europa, evento rarissimo per un romanzo italiano non ancora pubblicato.
Dicembre 2013 Mentre continua l’interesse all’estero, in Italia tutti sul web iniziano ad attendere con trepidazione l’uscita del romanzo.
Maggio 2014 Il sentiero dei profumi finalmente arriva in libreria.