Eh, sì, c’è una bella differenza fra un auditorium e un teatro… a prima vista sembrano uguali e il pubblico si chiede per l’artista che differenza faccia la cornice… una bella differenza! Il sipario è forse uguale, il palcoscenico ha la medesima pendenza, forse, ma l’atmosfera che si respira è totalmente diversa… il teatro, un teatro degno di questo nome, è un po’ magico… la polvere che le assi del palco creano, si deposita da anni, con buona pace degli allergici, è lei il simbolo della nostalgia che ti prende quando sei lontano da un teatro per un po’…la polvere del palcoscenico, gli artisti la conoscono tutti… è la stessa polvere che dà alle quinte quell’aria un po’ di sogno e fa si che il gioco delle ombre cinesi che si proietta sul telone di sfondo acquisisca una nuova dimensione… in teatro lo spettacolo è doppio: il pubblico vede ciò che avviene davanti, sul palcoscenico; gli addetti ai lavori, se riescono, vedono… le ombre cinesi…
È divertente quando c’è un saggio di danza di qualche scuola… le piccoline…ormai sono tutte femmine… si divertono a spiare le grandi sul palco, ma siccome nelle quinte non le lasciano stare, loro si mettono dietro… sanno che fra due teli dello sfondo c’e sempre uno spiraglio, anche se piccolo, ma come arriva l’insegnante… via! Come gli stessi angioletti che interpreteranno di lì a poco…
Gli artisti… sulla scena… con le luci contro vedono al massimo fino alla terza fila… il resto del pubblico è immerso nella più completa oscurità… però tutti vedono loro e c’è sempre qualcuno, spesso un bambino, magari solo dentro, che dalle ultime file fa “ciao” con la mano… e l’artista vorrebbe vederlo, ma non riesce… magari il bambino è un amico o solo uno spettatore ma quel saluto l’artista non lo vede, sente solo gli applausi, sì, quelli non sono coperti dalle luci…magari per un attimo un po’ di quella polvere onnipresente sulle assi, gli fa strizzare un occhio e lo spettatore del fondo crede che sia la risposta al suo saluto…
Ciao spettatore delle ultime file… non ti ho mai visto quando mi salutavi…ti saluto ora!