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Di cosa hai paura? Fobie che iniziano con la A

Inizio con questo post una serie  di articoli che riguardano le fobie. Le fobie sono parte della caratterizzazione di un personaggio, alcune son molto invalidanti, altre meno. La paura dei serpenti, ad esempio, può essere un vero problema s il personaggio vive in Australia, ma non se abita nel centro di una metropoli, a meno che il vicino di casa non abbia appena deciso di acquistare un pitone…

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Ablutofobia: paura di lavarsi o di farsi il bagno
Acarofobia: paura di essere punti dagli insetti, o di avere prurito
Acatartofobia: paura dello sporco e della polvere.
Acerofobia: paura degli acidi
Acluofobia: paura del buio
Acusticofobia: paura del rumore.
Acrofobia: paura dell’altezza e dei luoghi alti.
Aerofobia: paura di volare
Aeroacrofobia: paura di posti alti e aperti.
Aerofobia: paura dell’aria (di inghiottire aria; di aria contaminata).
Aeronausifobia: paura di vomitare a causa del mar d’aria.
Afefobia: paura del contatto, di esser toccati.
Agateofobia: paura dell’infermità mentale (della malattia mentale)
Agiofobia: paura dei santi, delle cose sacre.
Agliofobia: paura del dolore.
Agorafobia: paura degli spazi aperti o dei luoghi affollati (da agorà, piazza).
Agrafobia: paura degli abusi sessuali.
Agrizoofobia: paura degli animali selvatici.
Agyrofobia: paura delle strade o di attraversare le strade.
Aicmofobia: paura degli oggetti acuminati e taglienti.
Ailurofobia: paura dei gatti.
Albuminurofobia: paura di ammalarsi ai reni.
Alectorofobia: paura dei polli.
Algofobia: paura di soffrire (di provare dolore).
Alliumfobia: paura dell’aglio.
Allodoxafobia: paura delle opinioni diverse dalle proprie.
Altofobia: vedi acrofobia
Amartofobia: paura di sbagliare o peccare.
Amatofobia: paura della polvere.
Amaxofobia: paura di guidare un’automobile e/o di leggere in macchina
Ambulofobia: paura di camminare.
Amnesifobia: paura di soffrire di amnesia.
Amycofobia: paura dei graffi o di essere graffiato.
Anablefobia: paura di guardare in alto.
Anchilofobia: paura dell’immobilità di un’articolazione.
Ancraofobia: vedi Anemofobia.
Androfobia: paura degli uomini (maschi).
Anemofobia: paura del vento, delle correnti d’aria.
Anatidaephobia: paura che un’oca in qualche punto imprecisato ci stia guardando.
Angrofobia: paura di arrabbiarsi
Anginofobia: paura dell’angina, di soffocare
Anglofobia: paura dell’Inghilterra, degli inglesi.
Angrofobia: paura di avere fame e non trovare cibo. Gli angrofobici portano sempre con sé qualcosa da mangiare.
Ankylofobia: vedi anchilofobia
Aphenphosmfobia: vedi Afefobia
Antlofobia: paura delle inondazioni.
Antofobia: vedi Antrofobia.
Antrofobia: paura dei fiori.
Antropofobia: paura della gente e dei contatti sociali (dal greco “anthropos”, uomo).
Anuptafobia: paura di non sposarsi.
Apeirofobia: paura dell’infinito.
Apifobia: paura delle api.
Apotemnofobia: paura delle persone con amputazioni.
Arachibutyrofobia: paura del burro di arachidi attaccato al palato.
Aracnefobia: vedi Aracnofobia.
Aracnofobia: paura dei ragni.
Arithmofobia: paura dei numeri.
Arsonfobia: vedi Pirofobia.
Asimmetrofobia: paura delle cose non simmetriche.
Astenofobia: paura di svenire o di sentirsi deboli.
Astrafobia: paura dei tuoni e dei fulmini.
Astrofobia: vedi siderofobia.
Ataxofobia: paura dell’atassia (scoordinamento dei muscoli).
Ataxofobia: paura del disordine
Athazagorafobia: paura di essere dimenticati o ignorati, o di dimenticare.
Atefobia: paura delle rovine.
Atelofobia: paura dell’imperfezione.
Atomosofobia: paura delle esplosioni atomiche.
Atychifobia: paura di fallire.
Aulofobia: paura dei flauti.
Aurofobia: paura dell’oro.
Aurorafobia: paura dell’aurora.
Autofobia: paura di essere soli o di se stessi.
Autodismorfofobia: paura di essere sgradevoli, brutti. Paura di chi puzza.
Automatonofobia: paura di tutto ciò che è fatto ad imitazione di un essere umano (burattini, bambole, statue di cera, spaventapasseri)
Automisofobia: paura di essere sporchi.
Aviatofobia: vedi aviofobia.
Aviofobia: paura di volare (paura degli aerei)

 

Soulmates

di Aprilynne Pike Soulmates

Tavia ha diciotto anni e non ricorda nulla del proprio passato. Ha perso la memoria in un terribile incidente aereo di cui è l’unica sopravvissuta. Ora vive con gli zii in una nuova città dove non conosce nessuno, eccetto Benson. Il suo unico amico. Solo quando è con lui ritrova un po’ di serenità. Un giorno, però, succede qualcosa di inaspettato: Tavia comincia ad avere strane visioni. Visioni di un ragazzo affascinante quanto misterioso che non conosce, ma che sembra sapere tutto di lei. E per di più a questo sconosciuto dai magnetici occhi verdi, di nome Quinn, Tavia sente di essere inspiegabilmente legata da un sentimento profondo, un sentimento che affonda le radici nella notte dei tempi. Com’è possibile? Tavia non riesce a darsi una spiegazione, e inizia una disperata ricerca per trovare risposte alle sue domande. A volte però le risposte non sono quelle che ci aspettiamo. E qualcuno non è chi dice di essere. Ben presto Tavia scoprirà di non potersi fidare di nessuno. Tranne che della sua anima gemella. Ma come riconoscerla? Sarà Quinn, lo sconosciuto che popola i suoi sogni, oppure Benson, l’amico di sempre? Dopo l’incredibile successo della saga di “”Wings””, Aprilynne Pike firma il primo capitolo di una nuova, emozionante serie. Una storia d’amore romanticissima che supera il tempo, lo spazio e la morte.

Titolo: Soulmates
Autore: Aprilynne Pike
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Serie: Soulmates
Numero pagine: 336
costo cartaceo: 17,90
costo ebook: 8,99
ISBN: 978882005601

Beresina. In sidecar con Napoleone

di Sylvain Tesson beresina-in-sidecar-con-napoleone

Sylvain Tesson, instancabile viaggiatore capace di gesta estreme – dal giro del mondo in bicicletta all’attraversamento dell’Asia a cavallo e della catena himalayana a piedi – ha deciso di provare a vivere l’esperienza di Napoleone e della sua armata seguendo il cammino della Ritirata di Russia a bordo di un sidecar di fabbricazione sovietica. Per Tesson il fine non è solo quello della sfida e dell’impresa fisica: immergersi nel passato, nella tragedia di un esercito vinto, così come isolarsi nella solitudine di una capanna assediata dal gelo invernale, l’esperienza raccontata in Nelle foreste siberiane, vuol dire cercare un punto di vista privilegiato per scrutare con occhi nuovi l’anima della nostra epoca.
Da Mosca, il 2 dicembre, assieme a un geografo, un fotografo e due amici russi, ha inizio il lungo itinerario di 4.000 chilometri verso la Beresina, Smolensk, Orša, Borodino, attraversando le desolate pianure e l’inverno fatale, come i veterani francesi decimati dalle truppe dello zar Alessandro. Durante il viaggio il gruppo cerca ispirazione nelle memorie del confidente dell’Imperatore francese, il generale Caulaincourt, ed esorcizza con l’aiuto della vodka gli orrori di quella letale agonia. Ripercorrendo l’itinerario della sconfitta con dei sidecar scassati lo scrittore racconta la tremenda sofferenza dei soldati. Per fedeltà verso chi li ha preceduti sul tragitto durissimo, i viaggiatori utilizzano solo mappe stradali, nessuna moderna tecnologia, e con una media di 300 km al giorno arriveranno a Parigi il 18 dicembre.
Tesson, come pochi, ha la capacità di fondere la vita con la passione per la letteratura e la storia. A spingerlo avanti è il sogno, e a tratti l’incubo, di una grande avventura. «Che cosa è un vero viaggio?» si chiede, ed è la domanda centrale di questa narrazione che si espande nel tempo e nello spazio. «Una follia che ci ossessioni, che ci porti nel mito; insomma un delirio traversato dalla Storia, dalla geografia, innaffiato di vodka, una sbandata alla maniera di Kerouac, qualcosa che a sera ci lasci senza fiato, in lacrime, in riva a un fosso».

 

Titolo: Beresina. In sidecar con Napoleone
Autore: Sylvain Tesson
Editore: Sellerio
N° pagine: 196
Genere: romanzo
Costo cartaceo: 15,00
Costo ebook: 9,99
EAN: 9788838935435
Traduzione dal francese: Roberta Ferrara
Titolo originale: Berezina. En side-car avec Napoléon

La ritirata dalla Russia di Napoleone. Ripercorsa oggi in sidecar da Sylvain Tesson, il più grande scrittore di viaggi al mondo. «Questo è probabilmente il suo libro migliore, e per diverse ragioni… il suo stile ha raggiunto una maturità tale da essere all’altezza dell’orrore dell’epoca, piena di sangue e di drammi. Ma è ricco di humor, di alcool (esclusivamente vodka) e di motori in panne» (Libération).

 

Il diavolo e la città bianca

di Erik Larson il-diavolo-e-la-citta-bianca

Stati Uniti, 30 ottobre 1893. L’architetto Daniel H. Burnham è sul tetto del mondo: l’Esposizione Universale di Chicago si è appena conclusa con uno straordinario successo di critica e pubblico e, ad appena quattro anni dal clamore suscitato dall’Esposizione di Parigi, l’America celebra il suo trionfo di avanguardia globale nel campo dell’architettura e simbolo delle promesse della modernità e del Novecento. Quella di Burnham è stata una lotta dai contorni epici contro tempo, politica e caratteristiche fisiche del terreno: tra complesse bonifiche – l’area di Jackson Park, su cui sorgono gran parte degli edifici, pochi mesi prima dei lavori era una landa di sterpaglie e desolazione –, rischi di sciopero, scontri con le personalità locali e un clima quanto mai inclemente, l’edificazione della «Città Bianca» appare a tutti come un miracolo. Un sogno giunto al suo lieto fine.
Ma c’è un’altra città, oscura e demoniaca, che si è andata costruendo parallelamente nel ventre del paese; una città tirata su da un unico uomo nel silenzio dello scantinato del suo albergo, cadavere su cadavere, omicidio dopo omicidio. Per tutta la durata dell’Esposizione, Henry Howard Holmes, «l’assassino piú folle e depravato dell’Ottocento», ha infatti continuato a uccidere: il suo hotel, «il Castello», da cui sono passati nei mesi della fiera centinaia di turisti, è un intricato dedalo di stanze e corridoi che nascondono scannatoi, camere di tortura e forni crematori.
Un capolavoro di perversione, sorretto unicamente dal fascino di un uomo che, con la sua avvenenza e i suoi modi calmi e diretti, è riuscito a ingannare un’intera comunità: dai numerosissimi creditori alle giovani donne che continuavano a venire da lui cercando lavoro, per poi scomparire per sempre.
Con la stessa prosa esatta e potente de Il giardino delle bestie, Erik Larson ricostruisce la storia di queste due città – la città della speranza e quella della morte – e dei due uomini che le hanno erette. Il diavolo e la città bianca è l’affresco di un momento storico elettrizzante in cui, a pochi passi da Buffalo Bill e Thomas Edison, si aggiravano le illusioni e gli incubi di un’America ingenua e inconsapevole.
Titolo: Il diavolo e la città bianca
Autore: Erik Larson
Traduzione: G. M. Griffini
Casa editrice: Neri Pozza
Collana: bloom
pagine: 472
costo cartaceo: 18,00
EAN: 9788854505889
«Quando una storia vera può fare più paura della finzione».
The New York Times

«Un libro avvincente, che cattura tutto lo spirito di un’America in corsa verso la modernità».
Independent on Sunday

«Il diavolo e la città bianca sprizza cosí tanta vitalità che si ha paura che possa prendere vita tra le nostre mani».
Yorkshire Evening Post

 

 

 

Scoprire il vino

di Rosa D’Agostino scoprire-il-vino

Parlare di vino significa esplorare un mondo, perché bere un bicchiere di vino è come entrare in contatto diretto con gli elementi della natura che lo hanno generato ma anche con la sapienza e il lavoro degli uomini che a esso si sono dedicati. Il mondo del vino è presentato in maniera certamente attraente, e si rivolge soprattutto a chi vuole conoscerlo in modo colto e consapevole, magari in attesa di maturare la scelta di frequentare un corso per divenire un sommelier.

Titolo: Scoprire il vino
Autore: Rosa D’Agostino
Casa editrice: Les Flaneurs
Costo cartaceo: 20,00
ISBN: 978-88-99500-29-0

Il cane che arrivò per Natale

di Megan Rix  il-cane-che-arrivo-per-natale

Quello di Megan e Ian è il matrimonio di due anime gemelle. Sono una coppia complice e innamorata, e presto si accorgono che manca solo un bambino a coronare la loro felicità. Bambino che però tarda ad arrivare.
Mentre aspettano che il miracolo si compia, cominciano a collaborare con un’associazione che addestra cani destinati ad aiutare non vedenti e disabili. Sono cani eccezionali, pazienti ed efficienti, che sanno spegnere le luci, aprire e chiudere le porte e assistere in mille modi le persone a loro affidate, oltre a essere compagni affettuosi. Il compito di Megan e Ian è di accogliere i cuccioli per alcuni mesi e di occuparsi della prima fase della loro educazione, per poi restituirli al centro per la fase successiva di addestramento.
È così che Emma, un incrocio di labrador e golden retriever, e poi Freddy entrano nella loro casa come un raggio di sole. Separarsi da loro dopo mesi però è un dolore immenso, e Megan al secondo addio capisce che è arrivato il momento di adottare un cucciolo a tempo pieno.
Con il Natale che si avvicina e un vuoto sempre più grande da colmare, Megan spera che un cane tutto loro arrivi a completare la famiglia…

Titolo: Il cane che arrivò per Natale
Autore: Megan Rix
Casa editrice: Piemme
Collana: sggistica
Serie: Voci
Numero pagine: 264
costo cartaceo: 17,50
costo ebook: 9,99
ISBN: 978-88-566-5638-1

Pubblicato a ottobre 2016

 

 

 

Nomi che significano "Luna"

L’altra sera c’era una luna splendida, una luna piena che è stata chiamata superluna per l’eccezionalità delle dimensioni. Quindi mi sono trovata a riflettere sul nome Luna. In ogni lingua ci sono nomi legati alla luna. Luna stessa lo è, capita di rado di sentirlo, ma succede, anni fa ho conosciuto una Selene, il nome in greco della luna…. Quindi ho fatto un po’ di ricerche… ecco il risultato. Ne ho trovati più di quanti pensassi!

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Nomi Maschili

Qamar: nome arabo, significa luna, simile al nome Omar, che però non ha lo stesso significato.

Badar/Bader: un nome arabo che significa “luna piena”.

Tuncay: nome turco, significa “luna di bronzo”.

Aku: è il nome che nella mitologia babilonese era attribuito al dio della luna.

Badru: è un nome egizio che significa “nato durante la luna piena”. Successivamente il nome divenne così popolare da essere usato anche per le femmine.

Purnama: il nome ha origini Giavanesi e significa luna piena. Per lungo tempo fu un nome diffuso non solo nell’Indonesia, ma anche in India.

Aibek: nome turco che nasce dalla combinazione di due parole turche “aye” e “beg” che significa “signore della luna”.

Jericho: è il nome della città israeliana citata spesso nell’antico testamento, il nome deriva dalla parola ebraica “yareach” che significa luna.

Ramachandra: il significato è “luna di Rama”, Ramachandra è un nome Hindu, che origina dal nome del dio Rama.  Chandra è una parola in Sanscrito che significa luna.

Ilkay: è un altro nome turco che significa letteralmente “prima luna”. Viene dalle parole ‘ilk’ che significa prima e ‘ay’ che significa luna.

Chan: è la parola Luna in sanscrito. Più lunare di così!

Koray: anche questo nome è turco e significa “luna ardente”. Il nome è molto comune in Turchia, ma comincia a diffondersi anche in Occidente.

Marama: è un nome legato alla mitologia polinesiana, è il nome del dio della luna. È la parola Maori che indica la Luna.

Nanna: nella mitologia sumera Nanna è il nome del dio della luna e il figlio di Enlil. Ha come simbolo il falcio di luna crescente. Un altro nome con cui è conosciuto Nanna è ‘Sin’, che significa ‘conoscenza’.

Pulan: è la parola che nella lingua Chamori (India) significa luna.

Iah: nella mitologia egizia,è il nome del dio della luna che poi, in epoche successive venne identificato con Thoth.

Chandrakant: in sanscrito significa luna splendente. Nella mitologia hindu è anche il nome della pietra di luna che si crea (sempre mitologicamente peralando) dalla luce della luna. Come il nome Ramachandra, può essere abbreviato in Chandra, che significa sempre luna.

Kale: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Giove.
Il nome Kale è una versione del nome Charles che viene dal termine inglese antico ‘ceorl’, che significa ‘uomo libero’.

Arche: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Giove.

Atlas/Atlante: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Saturno. Di fatto questo nome potrebbe essere legato anche alla Terra.

Balachandra: alto nome Hindu che significa “luna giovane”.

Mahrukh: nome originario dell’Africa e significa “volto di luna”. Può essere abbreviato in Mahru.

Mayank: uno dei nomi più diffusi che significa luna. Ha origine dal sanscrito.

Mayar: simile al precedente, ma di origine turca. Significa “bagliore lunare”.

Muraco: nome nativoamericano che significa “luna bianca”. Si tratta di un nome maschile, ma che può essere usato anche per una femmina.

Quacey: un nome tipicamente scozzese che significa “chiaro di luna”.

Shashank: altro nome indiano che significa luna.

Oberon: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Urano, la più grande.
Il nome Oberon è il nome di uno dei tanti re delle fate in letteratura. Questo re delle fate in particolare è stato reso famoso da Shakesperare nella commedia “Sogno di una notte di mezz’estate”. Auberon può esserne una versione alternativa.

Neil: il nome è legato alla luna perché Neil Armstrong è stato il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare.

Io: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Giove. È la luna più vulcanica di tutto il sistema solare.
Consiglio spassionato: se il vostro protagonista è italiano, evitate questo nome. È in grado di generare una confusione pazzesca!

Hilal: significa “Luna crescente” in arabo.

Proteus: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Nettuno. È un nome che indica forza e tenacia, poi si tratta comunque di un nome mitologico greco.

Triton: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Nettuno. Va detto che è anche il nome di un antico dio del mare, quindi è un nome che è legato anche all’acqua.

Meztli: è il nome Nahuatl per indicare la luna. Nahuatl è una lingua azteca antica.

Rakesh: nome indiano che letteralmente significa “Signore del giorno della luna piena”; in sanscrito ‘raka’ significa “luna” piena mentre ‘isha’ significa “signore” nel senso di “colui che governa”.

Janus/Giano: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Saturno.
Il nome è quello di un dio romano che aveva due facce. Una davanti ed una dietro. Il mese si gennaio gli è dedicato.

Astennu: nome egizio che significa “dio della luna”.

Himanshu: altro nome hindi, abbastanza popolare, anche questo significa semplicemente luna.

 

Passiamo ai nomi femminili, anche in questo caso ce ne sono veramente tanti. Me l’aspettavo, in effetti…

 

Nomi femminili

Neoma/Naomi: la versione greca del nome Naomi è Neoma. Significa “Luna piena”. Altre variazioni: Neomi e Noemi

Badriyah: la versione femminile del nome maschile Badr.

Jaci: un nome nativoamericano che significa semplicemente luna.

Jyotsna: è un nome hindi che significa “Luce di luna”.

Lucine: nome armeno che significa luna. Variazioni: Lousin e Louisine. Un’abbreviazione sarebbe il semplice Lucy.

Hala: nome arabo che significa “Alone di Luna”.

Candra: è il nome di una principessa indonsiana, Candra di Kediri. Candra era l’incarnazione della dea dell’amore indonesiana, Dewi Ratih il cui nome significa Splendente come la luna.

Hakidonmuya: nome nativoamericano che significa Tempo della luna che aspetta.

Kamaria: è un nome Swahili che significa Bellezza della luna o del chiaro di luna.

Deva: è il nome della dea hindi della luna.

Diana: è il nome della dea romana della luna, della caccia e della verginità.

Artemis/ Artemide: nome greco della dea Diana. La dea greca affianca al patrocinio di caccia e luna anche quello degli animali e della natura. Sorella del dio Apollo (dio solare).

Chandra: dea hindi della luna.

Cynthia: uno degli altri nomi di Artemide. Variazioni: Cindy, Cinzia.

Delia: altro nome di Artemide, il nome deriva dall’isola greca Delos, luogo di nascita dei due gemelli olimpici (Apollo e Artemide). Può essere usato anche come diminutivo di Cordelia o di Adelia.

Phoebe: non si usa in Italia, ma questo nome è uno dei tanti appellativi di Artemide, anche sie se ne trovano tracce anche nell’antico testamento. Questo nome è uno dei 300 più usati negli USA e uno dei 25 più usati in Galles e in Inghilterra.

Selene: la luna in greco. Non la dea che governa la luna, ma la luna stessa.

Selena: variazione latina del nome greco Selene.

Zelenia: altra variazione di Selene.

Helene/ Elena: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Saturno. Il nome della luna, in realtà deriva da Elena di troia. Personaggio storico/mitologico.

Aisha: è il nome della moglie del profeta Maometto, ma in origine è anche legato alla dea della luna.

Alkmene: nome greco, significa “la potenza della luna”. Era il nome della madre terrestre di Ercole.

Alcmene: la versione latina del nome greco Alkmene.

Aysun: nome turco, significa “Bellissima come la luna”.

Aysu: nome turco, simile al precedente, ma con un diverso significato. Questo nome significa “Acqua di luna” o “Luna d’acqua”.

Aylin: altro nome turco, questo significa “Alone lunare”.

Mahadokht: nome persiano che significa “Figlia della luna”.

Maha: breve nome arabo che significa Luna. Viene spesso considerato come un diminutivo del nome Mahadokht.

Mahina: nome hawaiano che significa “Luce della luna”.

Mahvash: nome persiano  che significa “Luce della luna”. È un nome molto diffuso in India e Pakistan.

Mahtab: un nome arabo  che significa “Luce della luna”.

Purnima: nome hindi che significa “Luna piena”.

Pensri: nome tailandese che significa “Luna piena”.

Nokomis: nome nativoamericano che significa “Figlia della luna”.

Thalassa: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Nettuno. Il nome è anche legato all’acqua, dato che è il nome di una dea primordiale del mare. Infatti il nome  deriva dalla parola greca che indica il mare.

Larissa: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Nettuno. È anche il nome di una città greca e il nome della madre (o della sorella secondo altri miti) di Pelasgo.

Portia: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Urano.
Il nome è preso da una commedia di Shakespeare, Il mercante di Venezia.

Mona: Variazione di Moon in inglese. Dato che la versione originale del nome, difficilmente qualcuno la usa, la versione modificata risulta più abbordabile.

Elara: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Giove.
Era una delle tante amanti di Zeus.

Arianrhod: nome della mitologia gallese, una dea lunare, simile ad Artemide. Il nome significa Ruota d’argento che non è altro che un epiteto della luna.

Quila: nome della dea della luna inca. Una delle divinità più potenti.

Callisto: è il nome di una delle lune orbitanti intorno a Giove, la luna più grande del sistema solare. Il mito di Callisto è legato a quello dell’Orsa Maggiore.

La logica del lupo

di Alex Lake la-logica-del-lupo

Julia Crowne, avvocato divorzista, un matrimonio giunto ormai al capolinea, un’esistenza divisa tra l’essere una brava madre e una valente professionista, è alla guida della sua Volkswagen Golf diretta alla scuola della figlia.
È in ritardo. L’incontro tra una sua assistita e la controparte si è protratto più del previsto, e Julia immagina già con ansia lo sguardo severo e seccato con cui la maestra di Anna, la sua bambina, l’accoglierà all’uscita della scuola.
Minuta, capelli scuri, zainetto di Dora l’esploratrice sulle spalle e scarpette di pelle nera ai piedi, Anna varca i cancelli dell’istituto con i compagni e si guarda intorno in cerca di sua madre. Qualcuno la osserva. Qualcuno che dapprima si chiede come si possa essere così negligenti da lasciare sola una bimba di cinque anni, e poi agisce con risolutezza. Rapisce la bimba, la porta via con la logica di chi non si pone problemi riguardo a cosa è giusto o ingiusto, con la logica… del lupo che sbrana l’agnello senza alcun rimorso.
Trascorreranno ore angosciose in cui la polizia brancolerà nel buio e la tensione tra Julia e suo marito Brian, alimentata da rivelazioni scottanti sulla vita privata della giovane donna, rivelazioni misteriosamente pervenute alla stampa, giungerà a un punto di non ritorno.
Finché un giorno non ricomparirà la piccola Anna, senza alcun segno di violenza addosso, senza ricordo del tempo della sua sparizione, se non la vaga memoria di una grande casa delle bambole in cui le parrà di aver dormito.
Una ricomparsa inspiegabile per la logica comune, ma non per quella di un lupo, e dei suoi scopi perversi e crudeli.
Con La logica del lupo Alex Lake – pseudonimo dietro cui si nasconde un celebre scrittore inglese – consegna al lettore una storia avvincente e realistica sulla rete di pressioni, timori e drammi che si dipana attorno alla scomparsa di un minore, travolgendo la vita delle persone coinvolte. Un thriller psicologico mozzafiato, che mette in scena una delle paure più concrete e inquietanti del nostro tempo.
Titolo: La logica del lupo
Autore: Alex Lake
Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Casa editrice: Neri Pozza
Collana: I neri
pagine: 320
costo cartaceo: 18,00
EAN: 9788854513945
«Un avvincente thriller psicologico… dall’alta tensione fino alla fine».
Publishers Weekly

«Una storia perfetta per tutti i fan del thriller psicologico».
The Letter Book Reviews

«Cattura dalla prima frase… Davvero un eccellente romanzo».
The Welsh Librarian

 

 

 

La sposa bambina

di Nojoud Ali la-sposa-bambina

Nojoud viene dallo Yemen. Nojoud ha solo dieci anni. Nojoud non è che una bambina. Una bambina divorziata. Perché anche se ha un lieto fine, questa non è una favola. È la storia di una battaglia, invece. La storia di una bambina che, in un paese in cui le donne sono spesso schiave inermi, ha saputo combattere con il cuore e il coraggio di una leonessa. È stata costretta a sposare un uomo che non aveva mai visto. Un uomo di trent’anni. Lei non ne aveva che otto. È stata picchiata. È stata obbligata a rinnegare la sua infanzia. Nojoud aveva paura. Nojoud voleva giocare. Voleva andare a scuola. Nojoud non è che una bambina. Ha pianto così tanto, ma nessuno la ascoltava. Ha supplicato suo padre, sua madre, sua zia. “Non possiamo fare niente. Se vuoi, vai in tribunale da sola” le hanno risposto. Così, una mattina, Nojoud è scappata dalla sua casa-prigione. Si è incamminata da sola verso il tribunale di Sana’a. Si è ribellata alla legge degli uomini. Ha chiesto il divorzio. In un paese in cui oltre la metà delle spose sono bambine tra gli otto e i dieci anni, Nojoud ha trovato il coraggio di dire no.

 

Titolo: La sposa bambina
Autore: Nojoud Ali
Casa editrice: Piemme
Collana: Saggistica
Serie: Voci
Numero pagine: 180
costo cartaceo: 16,50
costo ebook: 9,99
ISBN: 978-88-566-5630-5

Pubblicato a maggio 2016

Il libro:

Il film:

Il richiamo del ghiaccio

di Debbie Clarke Moderow il-richiamo-del-ghiaccio

1.800 chilometri tra i ghiacci dell’Alaska, a temperature polari: la Iditarod è una delle corse per cani da slitta più famose e dure. Non ci sono molte regole: vince chi va più forte. E chi ha la preparazione migliore. Ma il segreto per arrivare alla fine è il rapporto con i cani. Sono loro gli eroi della gara. Se non sei in sintonia con la tua muta, non potrai superare giorni e giorni di distese ghiacciate, freddo e notti all’aperto. Se perdi il contatto con loro, sei perso anche tu.
Con i suoi 47 anni Debbie non è sicuramente la partecipante ideale a quella gara massacrante. Ma niente la ferma. Manca qualcosa nella sua vita, nonostante i due figli e un marito amorevole. Mancano i due bambini che ha perso in grembo e che hanno lasciato un vuoto incolmabile. Per questo decide di imporsi una sfida quasi impossibile.
La prima volta succede quello che lei non immagina: perde il contatto con i cani e fallisce. Il colpo è duro e mette alla prova la sua fiducia. Ma due anni dopo Debbie è ancora in pista con i suoi sedici husky, pronta ad affrontare incidenti, cani feriti, allucinazioni, tempeste, slitte rovesciate e conflitti di personalità, sia umani che canini. Quello che conta è ritrovare se stessa e un amore rinnovato per i suoi cani.
Titolo: Il richiamo del ghiaccio
Autore: Debbie Clarke Moderow
Casa editrice: Piemme
Collana: Varia
Serie: Varia
Numero pagine: 320
costo cartaceo: 17,50
costo ebook: 9,99
ISBN: 978-88-566-4358-9

Pubblicato a ottobre 2016